I cestini nei parcheggi e nei parchi di Riccione traboccano di immondizia ma la Giunta Tosi gongola per un + 17% nella chiusura di Bilancio di Geat. Contenti loro. Se l’obiettivo fosse quello economico sarebbe bastato rinunciare all’arredo Far West sul porto da 100 mila euro, oggi al macero nei magazzini. I numeri non mentono e a dirla tutta l’utile, in larga parte, deriva dall’incasso passato dei dividendi delle azioni Hera e dalla plusvalenza scaturita dalla vendita delle medesime azioni. Scelta lungimirante allora, quando l'allora consigliere di opposizione Tosi minacciava esposti in Procura, poco lungimirante ora perché le azioni fruttavano 140 mila euro all’anno, risorse che ricadevano sul territorio come servizi aggiuntivi, con l’aggravante oggi di non essere più soci e magari in fila allo sportello reclami per qualche disservizio. E dire che in campagna elettorale la Tosi arrivò addirittura ad ipotizzare il servizio di raccolta rifiuti gestita direttamente da Geat. Fantascienza mista a demagogia: balle che fanno rima con bolle, come quelle colorate del Giro d’Italia che per mesi gli operai Geat sono stati costretti a cercar di cancellare dagli arredi in porfido e travertino, quelli ancora al loro posto e pensati da altri. In compenso rimangono a futura memoria il ricordo dello yeti e bilici di moquette, utilizzata per coprire le crepe di Viale Ceccarini, finiti nell’inceneritore insieme a migliaia di euro dei riccionesi. Ma vuoi mettere quanti selfie e likes sui social? L’importante, naturalmente, è non inquadrare i cestini.
Segreteria PD Riccionre