Sono rimasta a dir poco sorpresa questa mattina nel leggere le dichiarazioni dell’assessore regionale Corsini a proposito dei condhotel. In generale, ma in particolare su materie delicate come l’urbanistica, è essenziale evitare fraintendimenti e confusione nell’interpretazione della legge, anche e soprattutto ai fini di tutelare i destinatari del provvedimento.
La legge regionale n.3 del 2019 – Disciplina per l’avvio e l’esercizio dei condhotel e per il recupero delle colonie – è stata recepita nella sua interezza dal Comune di Riccione, con un’unica modifica, che arricchisce la valenza turistica della previsione normativa. Mentre la legge regionale infatti non precisa se gli appartamenti che si generano nei condhotel siano prime o seconde residenze, per noi è la finalità turistica a prevalere e quindi abbiamo esplicitato che si deve trattare di seconde case.
Questa è l’unica modifica apportata alla legge, se di modifica si può parlare perché in realtà è un rendere esplicita l’interpretazione in chiave turistica, cosa che supponevo l’assessore avesse a cuore. La delibera approvata in consiglio comunale dunque non ha creato nuove norme ma ha semplicemente reso applicabile la legge regionale sul nostro territorio.
Per quanto riguarda tutto il resto della tematica evidentemente l’assessore Corsini non ha del tutto chiaro cosa prevedono gli articoli che compongono la sua legge, in particolare l’articolo 14, che va a modificare la legge n. 16/2004 - Disciplina delle strutture ricettive dirette all'ospitalità – inserendo i condhotel. Questo significa che dall’entrata in vigore della legge in poi c’è una nuova forma di struttura ricettiva che si chiama condhotel.
Se non si vuol dire questo occorre allora modificare la norma, ma se la norma resta quella che abbiamo recepito non ci sono dubbi e trovo a dir poco singolare da parte dell’assessore regionale generare incertezze e paventare rischi di ricorsi.
Renata Tosi sindaco di Riccione