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Opinioni 14:57 | 04/10/2019 - Dal Mondo

Lo 007 e il massacro di Parigi. Una preghiera agli ignari attori di un folle film

In un certo senso uno 007 è un eccellente attore, senza però la parte della celebrità. Deve calarsi nel personaggio talmente bene, senza la possibilità di errore, rinunciando completamente a se stesso e alla sua vanità. Di fatto lui non c’è, né per lui né per gli altri, ma le sue prove sono al servizio di tutti. Quindi uno 007 è un eccellente attore trasparente e il suo lavoro è una recita completamente donata, senza applausi, senza premi. In un certo senso uno 007 è anche un eccellente regista, senza però la parte della troupe e dell’aiuto regia nell’esecuzione degli atti. Deve aver completamente sott’occhio la scena per creare il film e recitare le battute che deciderà di scrivere. Un occhio completamente analitico, internazionale, scaltro, veloce perché quelle sono parti che spesso non concedono revisioni. Quando un agente segreto si palesa al mondo è sempre la conseguenza di qualcosa di drammatico. Nel caso dell’autore del massacro di Parigi, l’agente dell’Ufficio Servizi Segreti Interni che con un coltello di ceramica nella Prefettura della capitale francese ha causato 4 morti (più la sua), si è palesata tutta la follia di un uomo che non si comprende che recita stesse seguendo, pur di fatto non lavorando sul campo. Da 18 mesi l’impiegato del Dipartimento si era convertito all’Islam, e solo indagini accurate porteranno a capire se tale gesto sia stato il frutto di una radicalizzazione
o di un profondo disagio lavorativo. Se il terrorismo di matrice islamica in questa caso non c’entrasse con il movente, saremmo di fronte a un attore disagiato che ha perso completamente d’occhio la regia. E che si è indipendentemente creato un film per dimostrare agli altri che lui c’è (c’era). E tra il non essere e l’esserci, nella sua folle scena, ha lasciato a terra 4 ignari attori. Una recita completamente donata la loro, senza applausi, senza premi. Non hanno potuto tenere sott’occhio la situazione, nessuno spazio per la scaltrezza. E a questi 4 ignari attori di un folle film possiamo solo donare le nostre preghiere, ricordando al mondo che loro ci sono, che ci sono sempre stati.

Stefania Bozzo