"Il risultato delle ultime elezioni amministrative deve essere valutato a 360 gradi. Erano chiamati al voto poco oltre 12 milioni di italiani per eleggere sindaci e consigli in quasi 1.200 comuni, oltre a presidente e consiglio regionale in Calabria. Diverse le città al voto di grande importanza dove il centrosinistra ha avuto successo. Non è tuttavia da considerare un’occasione persa per il centrodestra bensì un’opportunità per capire quali criticità si dovranno superare in un confronto tra alleati, chiaro e senza inutili tatticismi. Sbaglia di grosso, infatti, chi oggi recita un requiem sul centrodestra. Ma un’analisi profonda va fatta, soprattutto sulla disaffezione al voto e sui motivi che l’hanno determinata. L’affluenza è calata in media al 54,70 per cento contro il 61,58 delle precedenti elezioni. In Emilia-Romagna è del 54,82 rispetto al precedente 61,35. Significa che quasi la metà degli aventi diritto al voto sono rimasti a casa e questi non sono elettori di sinistra. Sono elettori che si sentono traditi dalle Istituzioni, che sono convinti di non contare visto che ogni volta che hanno alzato la testa le loro legittime aspirazioni sono state disattese dall’establishment cultural/politico/istituzionale della sinistra egemonico nel paese. Matteo Salvini ha capito e ha saputo intercettare le richieste di questo elettorato. Si è speso da vero, grande, leader cercando di mediare tra le richieste della gente e la necessità di non lasciare il Governo nelle mani di una sinistra sorda e cieca di fronte ai veri problemi del Paese. Per questo il mio sostegno a Salvini non verrà mai meno: perché si è sacrificato per un obiettivo superiore, per il bene degli italiani. Sacrificio che non è stato compreso da tutti. Ma gli attacchi scomposti da parte dell’establishment della sinistra e del mainstream mediatico altro non sono che la cartina al tornasole del pericolo che Salvini e la Lega con Salvini rappresentano per l’incontrastata occupazione del Paese da parte del PD e dei suoi satelliti. Il centrodestra deve analizzare i dati emersi con analisi approfondite e valutazioni per correggere il tiro. Ma ci deve essere la volontà di tutti gli attori.
Per quanto riguarda la Romagna, ripeterei le scelte fatte. Mi soffermo, in particolare su Rimini. Non possiamo nasconderci che le lungaggini e il ritardo nella scelta del candidato sindaco sono risultati un handicap. Non per responsabilità di Enzo Ceccarelli che si è rivelato il miglior candidato in senso assoluto che avremmo potuto scegliere e sicuramente, se avessimo votato fra un mese, il ballottaggio sarebbe stato certo. Il 13,46 per cento della lista della Lega è poi soddisfacente. In altri comuni come Cesenatico la risposta degli elettori è stata minore, anche se il candidato sindaco, Roberto Buda, aveva dato dimostrazione di buon governo nella sua passata sindacatura. Non condivido, quindi, alcune delle critiche sui candidati sindaci scelti dal centrodestra nei vari comuni italiani al voto. Le ragioni sono diverse e qualche acuto analista ne ha già indicato alcune. Certamente in Romagna i candidati del centrosinistra che hanno vinto, penso in particolare a Rimini e a Cesenatico, sono di gran lunga meno attendibili e affidabili dei loro avversari di centrodestra, eppure il loro elettorato li ha votati senza porsi tante domande. Segno di una differenza sostanziale di attitudine degli elettori di una parte e dell’altra. Ciò che è certo è che l’elettorato di centrodestra non tollera più i sabotaggi contro il proprio voto. Sono anni che il voto popolare è disatteso e sappiamo bene a chi attribuirne la responsabilità. L’’Italia deve rimanere sotto tutela e questo non può che creare uno scontento che danneggerà il Paese. Spetta a noi capirlo e uniti (perché divisi si perde inevitabilmente) innescare una parabola opposta e contraria all’attuale.
Cari Amici, è il momento del coraggio e della dignità che alla Lega non sono mai mancate. E’ il momento di impegnarci di più e non mancheranno momenti di aperto e costruttivo confronto. Noi siamo la voce della gente che non può parlare, siamo gli ultimi custodi della libertà e gli estremi difensori dei veri diritti. Credo che si farebbe il gioco delle sinistre mostrandoci deboli e divisi, la nostra più grande forza è non cedere mai e rialzare sempre la testa"
Jacopo Morrone