“La spietata mafia nigeriana ha messo radici anche in Romagna, come emerso dalla brillante operazione condotta nei giorni scorsi dalle Forze dell’Ordine a Cesena e a Ravenna. Sappiamo che la criminalità organizzata nigeriana ha potuto ramificarsi in Italia grazie alla disattenzione di politiche migratorie irresponsabili del passato. E oggi la Dia la considera meritevole di particolare attenzione anche nella nostra regione. Si tratta di gruppi molto organizzati, con legami con paesi esteri, regole ferree, riti d’iniziazione crudeli, con campi d’azione che vanno dall’immigrazione illegale e dalla tratta di persone ridotte in schiavitù, al narcotraffico, dalla prostituzione e le estorsioni, ai reati informatici e ai traffici illegali di valuta. E, mimetizzati negli sbarchi clandestini, arrivano nuovi adepti e le loro vittime. Anche in quest’ottica la politica dei ‘porti chiusi’, con il numero limitatissimo di sbarchi dal mare rispetto agli anni passati, ha solo giovato all’Italia e agli stessi migranti in termini di sicurezza, morti e traffici di carne umana. Solo gli illusi e i fanatici possono credere che Pd e sinistra siano mossi, nelle politiche migratorie, dal solidarismo e dall’umanitarismo. Nella realtà, sono foglie di fico per nascondere un blocco di interessi combinati che punta a mantenere il business dell’accoglienza, a indebolire l’Italia e la politica di contrasto agli sbarchi illegali e di tutela dei confini promossa in particolare dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A mettere in guardia sulla diffusione dellevarie ‘mafie straniere’, oltre a quelle italiane, è la Dia che,nella ‘Relazione semestrale al Parlamento’, relativa al secondo semestre 2018, tratta ampiamente di questeorganizzazioni criminali diffuse anche nella nostra regione. Ciò che conforta sono i successi raggiunti nel 2018 dalla Dia in termini di sequestri e confische, aumentati a livello nazionale, come si legge nella relazione, rispettivamente di oltre il 400 per cento e di oltre il 1000 per cento. Ma emerge anche che l’Emilia Romagna ha attirato la criminalità organizzata italiana e straniera che si è infiltrata in tutti i settori, anche attraverso connivenze e corruzione. Unfenomeno che noi denunciamo da tempo ma che è stato sottovalutato per troppi anni dalle amministrazioni regionali e locali del Pd per evitare che la ‘regione felix’ per antonomasia, grazie al loro buon governo, mostrasse le crepe che oggi emergono in tutta la loro gravità”.
on. Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia