"Dopo il tetto al cash, dopo l’obbligo di POS per imporre l’accettazione di pagamenti con carte e bancomat senza considerare i costi sostenuti dagli esercenti, dopo il rilancio della lotteria degli scontrini, ora nella legge di bilancio di quest’anno si prevede di far diventare negozianti, tabaccai e giornalai veri e propri ‘bancomat’ per far prelevare ai cittadini tramite POS fino a 250 euro in contanti. Un intervento ancora da capire, il cui obiettivo sarebbe evitare che i residenti dei piccoli comuni non serviti da istituti bancari accumulino troppo contante in casa.
Si chiede quindi ai commercianti da un lato di sostituire le banche, che nel frattempo chiudono gli sportelli improduttivi, e di erogare contanti; dall’altro di scoraggiare l’uso del cash. Un evidente ossimoro e un’idea di difficile applicazione: il commerciante, per erogare contanti, dovrebbe infatti detenere disponibilità di liquido congrue, con tutti i rischi che ne derivano. Per una commissione prevedibilmente non superiore a un euro, forse il gioco non vale la candela.
Non è solo un riconoscimento dell’impossibilità di eliminare banconote e monete, ma anche l’ennesimo provvedimento contraddittorio sui pagamenti, fronte su cui negli ultimi dieci anni si sono moltiplicati interventi e incertezze, mentre l’accordo per tagliare le commissioni POS che pesano sui piccoli esercenti non ha ancora generato riduzioni apprezzabili. Non è stato raggiunto neanche l’obiettivo della trasparenza, rendendo chiare ed esplicite le condizioni applicate da banche e intermediari: la comparazione fra le offerte, pubblicata sul CNEL, è una babele in cui è impossibile districarsi se non affidandosi a un esperto. E le migliori condizioni non sono applicate d’ufficio dalle banche: sono le imprese a dover presentare istanza. Un sistema che a nostro avviso non funziona: chiederemo revisioni e verifiche dell’efficacia del protocollo".
Fabrizio Vagnini Presidente Confesercenti provinciale Rimini