"Forti sono le tensioni tra gli imprenditori del turismo che temono un nuovo lockdown e vedono il Presidente di Regione ed il sindaco di Rimini incerti nell’affrontare i due importanti temi urgenti: a) la programmazione della imminente stagione balneare e b) l'emergenza vaccinale.
Sul primo tema il mercato del turismo internazionale dovrà attendere ancora parecchio tempo per vederne la ripresa dato che la pandemia ha congelato tutti i viaggi intercontinentali per cui sarà necessario orientarsi verso il mercato nazionale che sicuramente darà grande soddisfazione agli operatori. Per questo occorre che l'amministrazione comunale metta in campo tutte le energie per la promozione, la valorizzazione e la promo-commercializzazione, sul mercato italiano, del brand riminese, anche se siamo in ritardo. Dobbiamo guardare ad uno nuovo target turistico promuovendo eventi esclusivi in tutti gli spazi che, a causa della pandemia, sono rimasti liberi come ad esempio la Fiera di Rimini e/o il Palacongressi, oppure Castel Sismondo o il teatro Galli o il Museo.Tante potrebbero essere le iniziative capaci di coinvolgere i mille turismi che Rimini può offrire magari coinvolgendo le associazioni di categoria oppure i singoli imprenditori: albergatori, bagnini, commercianti, operatori del mondo della notte, ecc. Occorre agire in fretta perché, ancora una volta, stiamo perdendo tempo.
Il secondo tema riguarda il piano vaccinale per contrastare la diffusione del virus. La situazione sanitaria è allarmante se è vero, come è vero, che si profila, nel breve tempo, il cambio di colore della nostra regione verso il “rosso”, che significa lockdown. Come accade nel “gioco dell'oca” siamo ritornati, dopo un anno, al punto di partenza.Se le cose stanno in questo modo, e così stanno purtroppo, qualcuno in questi mesi ha sbagliato approvando misure che non hanno risolto il problema. Queste persone, dai singoli assessori alla sanità regionali, fino al Ministro Speranza dovranno “pagare” gli errori commessi. Ora, però, non si può più perdere tempo e bisogna per forza fare ricorso ad una massiccia vaccinazione della popolazione come sta insegnando lo Stato di Israele. Alla Lega, forza di opposizione, non è dato sapere in quale quantità siano stati consegnati i vaccini, ma ciò che sappiamo è che il ritardo è evidente e che le persone continuano a morire. Bisogna fermare, senza esitazione, questo modo di amministrare la città e la Regione Emilia Romagna; occorre che il Sindaco intervenga presso la Presidenza della Regione per sollecitare la consegna di un maggiore numero di vaccini necessario per mettere in sicurezza la comunità riminese, anche in considerazione del maggiore rischio che correrà nel periodo futuro. Qualora la Regione rimanga silente e/o si riveli incapace di risolvere il problema il Sindaco si attivi per approvvigionare le strutture sanitarie locali di vaccini acquistabili sul mercato parallelo oppure, come sta facendo la Regione Marche, faccia un accordo con San Marino per l'acquisto del vaccino Sputnik. I cittadini non possono continuare a morire e a far morire le loro imprese. Le nostre piccole e medie imprese hanno dimostrato fino ad oggi un grande coraggio, ma ora non possono più sopportare un altro periodo di lockdown pena il loro fallimento. Bisogna che le istituzioni abbiano coraggio, “costi quel che costi”, di impegnarsi reperire i vaccini e farli somministrare senza ritardo, con strutture aperte 24 ore al giorno e, se necessario, ricorrendo alle forze militari che hanno uomini e strutture. Purtroppo il virus non distingue la notte dal giorno, né il feriale dal festivo per cui bisogna procedere “a testa bassa” e vaccinare tutti nel più breve termine.
In questo modo potremmo raggiungere velocemente l'immunità di gregge e potremmo vendere la “Rimini Covid free” su tutti i mercati del turismo europeo".
Marzio Pecci Lega Rimini