"Grazie al segretario del Pd di #Rimini Alberto Vanni Lazzari per aver assunto l’iniziativa di comprendere se ci sono o si possono ritrovare la condizioni dell’unità dentro al Partito Democratico, forza elettoralmente centrale per la tenuta del campo del csx che va allargato nella sua composizione e articolazione di forze. Un tentativo riconosciuto dal segretario provinciale e regionale del Pd in una riunione che oltre ai 2 candidati e ai 3 Segretari ha assunto un carattere irrituale, con persone che hanno ritenuto di dover essere presenti a manifestare a varie titolo la propria posizione.
Capisco che le primarie possano essere vissute in un’ottica divisiva, ciò dipende dai toni e contenuti con le quali le parti in causa intenderanno caratterizzarsi. Spaventano gli effetti e gli strascichi chiunque le possa vincere affermando la propria posizione, inoltre vanno colte le preoccupazioni di molti iscritti ed elettori che anche io sto sentendo rispetto alle condizioni di partecipazione (online? In presenza? E in che modo? Ai tempi del Covid), considerando tra l’altro che non c’è certezza della data del voto. L’epilogo di questi 10 anni di buona amministrazione a guida Gnassi, che seguono in continuità storica dal dopoguerra ad oggi la buona amministrazione che ha sempre caratterizzato le amministrazioni del centrosinistra e che hanno fatto crescere economicamente, socialmente e culturalmente la nostra comunità nei decenni, non può proibirsi la necessità di interpretare questa nuova fase storica rappresentata dal next generation eu. Non possiamo far finta che la città non sia più contendibile e pensare che sia sufficiente aver ben amministrato per poter automaticamente vincere le elezioni, chiunque sia il candidato.
Io ritengo che ci sia bisogno di una lettura sottile ed intelligente che va fatta sulla Rimini profonda, sulla rappresentatività rispetto alla forze sociali, culturali, economiche e politiche, rispetto all’impegno che ogni lavoratore, ogni professionista e ogni operatore economico mettono ogni giorno rispetto alle incertezze che il futuro ci riserva.
Ecco, di fronte a tutto questo, pensare che la partita sul futuro di Rimini possa essere decisa ed esaurirsi negli organi di partito o a tavolino semplicemente dalla coalizione, senza che la Città nelle sue articolazioni ne sia coinvolta su una soluzione alta in grado di interpretare col coinvolgimento di tutti questa fase storica, oppure attraverso le primarie aperte a tutti, in cui tutti, nessuno escluso, possano esprimersi liberamente, sarebbe un errore.
Coinvolgiamo le forze migliori in grado di scrivere una nuova pagina per il futuro di rimini, serve il contributo di ogni cittadino. Perché non si esaurisce tutto con l’azione della politica e delle istituzioni, serve libertà nell’importante ruolo della società civile e nella azione della libera e trasparente iniziativa economica di impresa in un’ottica di vera sussidiarietà.
Al di là degli schieramenti, il centrosinistra può parlare a tutti, a partire dai toni e dal linguaggio usato dal presidente Draghi in un clima di concordia istituzionale, parole forti che avevamo già sentito al meeting nel 2020 a Rimini.
Per questo io sono in campo".
Emma Petitti