Nel Consiglio di Giovedì sera, Il Sindaco e la sua maggioranza hanno votato contro la Mozione del sottoscritto che chiedeva:
- la revoca della Delibera di Giunta che individuava le cinque microaree per l’insediamento di 6 nuclei famigliari di nomadi Sinti;
- il rispetto del Regolamento vigente e della graduatoria in essere per l’accesso all’edilizia popolare (ERP) da parte dei nuclei nomadi;
- la regolamentazione per l’assegnazione degli alloggi di “emergenza abitativa” ai nomadi.
L’Amministrazione Comunale è stata costretta a fare marcia indietro sulla realizzazione delle cinque microaree per nomadi dinnanzi alle proteste dei cittadini, preoccupati per la sicurezza e il degrado vicino alle loro case.
Ma l’Ordine del Giorno della maggioranza di inserire i nuclei famigliari Sinti e rumeni, oggi occupanti il campo di Via Islanda, in alloggi convenzionali reperiti da ACER sul libero mercato, non può essere un percorso privilegiato.
Ho chiesto, invece, all’Amministrazione un percorso responsabile e regolamentato che potrà essere praticabile solo se i nomadi accetteranno e rispetteranno tali regole uguali per tutti e nel rispetto della convivenza.
Questo, chiedevo con l’emendamento proposto all’ODG della maggioranza, per rispetto del principio di uguaglianza verso tutte le famiglie riminesi che vivono in situazioni di disagio e povertà. Ho proposto che il Comune, prima di deliberare l’assegnazione degli alloggi, preveda, che i responsabili dei nuclei nomadi sottoscrivano precise condizioni di locazione. L’ assegnazione a ciascun nucleo nomade degli alloggi convenzionali, non può essere indefinito come scrive la maggioranza nell’Odg: “per un congruo periodo di tempo”; ma come per gli alloggi di emergenza abitativa, deve essere per un periodo definito e limitato, non superiore a due anni. Se il ricorso agli alloggi dell’emergenza abitativa per le famiglie riminesi in difficoltà è momentaneo e straordinario, altrettanto deve essere per i nuclei nomadi; per evitare discriminazione verso le famiglie riminesi!
Ho proposto che gli alloggi concessi ai nuclei nomadi, comportino a loro carico il pagamento delle utenze (acqua, luce, gas) e di una percentuale minima (20%) del canone di locazione, coerentemente con i canoni sostenuti nell’edilizia popolare dai residenti riminesi.
Ho chiesto al Comune di vigilare sul regolare utilizzo degli alloggi da parte dei nomadi, nel rispetto della convivenza, dei Regolamenti condominiali, delle Leggi, pena la revoca degli appartamenti ai beneficiari. L’Amministrazione Comunale deve garantire e salvaguardare la vivibilità dei riminesi negli immobili e nelle zone dove verranno alloggiati i nuclei nomadi; ribadiamo che le regole devono essere uguali e rispettate da tutti.
Le soluzioni abitative in alloggi convenzionali, finalizzate alla chiusura del Campo abusivo e degradato di Via Islanda, non deve essere un trattamento preferenziale per pochi e discriminatorio verso le 1.800 famiglie riminesi in graduatoria per un alloggio di edilizia popolare (Erp) e per le 410 famiglie in graduatoria per un alloggio a “canone calmierato”.
Il mancato rispetto di regole, il permissivismo, l’assistenzialismo, hanno consentito l’occupazione abusiva e il degrado del parcheggio di Via Islanda, l’Amministrazione impari dai propri errori e non scarichi problemi e costi sui cittadini riminesi!
Gioenzo Renzi Capogruppo Consigliare di Fratelli d’Italia