Oggi, 3 giugno 2021 dell’anno del Signore, i partiti sono nella paglia. Un uomo li ha incastrati. Un uomo li tiene in pugno. Un uomo può cambiare le sorti di quella che era la Capitale del Turismo in Italia. Un uomo fa politica. Un uomo gira le stanche e deluse periferie del Regno, parla con la gente, fotografa gli obbrobri, denuncia i ritardi, invita a cena le sue truppe bevendo Rebola e chiamando per nome i papaveri sfioriti di una classe dirigente che non ha diretto niente. Le colonie fasciste sono ancora lì a testimoniare l’assoluto disprezzo di una strategia dell’accoglienza. Nel centro storico greggi di ragazzine senza educazione e cultura transumano per strada mostrando ancora una volta che la famiglia è svanita con grande gioia di una certa sinistra, attenta solo a minoranze insignificanti e rancorose.
Nel centrodestra (?) le teste d’uovo sono sotto il ricatto di autocandidature che vengono da lontano con la speranza di andare lontano, perché loro sono loro e il Marchese del Grillo è un parvenu.
Sic stantibus rebus, perché il latino è importante e va reintrodotto fin dalle elementari, state attenti ai rurali che in questa meravigliosa città, seconda solo a Roma, sono la maggioranza silenziosa, silente, ma votante. A tan foom?
Rurali sempre
Enrico Santini