Fateci fare le primarie, scrivevo una settimana fa. Puntuale la smentita: abbiamo scherzato, il giochino dei pallinari che tra poco invaderanno viale Regina Elena deve continuare, nonostante il Covid e il coprifuoco. Della serie Il Marchese del Grillo, “perché io sono io e voi non siete un…”. Bologna detta le regole e i soldatini ubbidiscono. Peccato, a me i soldatini non sono mai piaciuti. Adoro i Generali, anzi gli Imperatori. Quelli che perdono e si rialzano. Quelli che non mollano mai. Quelli che hanno le ferite e le cicatrici. Due volte nella polvere, due volte sull’altare. Al Foro Boario di Forlì, mio babbo mi ha insegnato che il contratto ha valore con la stretta di mano. Per noi rurali la parola è sacra. Pacta sunt servanda. Non ci sono mai piaciuti i nani, i saltimbanchi, e le ballerine. Neppure i transfughi e i voltagabbana. La gabbana era un soprabito largo e lungo, molto usato dagli operai e militari. Era rivoltabile, i militari che disertavano lo giravano per non essere riconosciuti nella fuga: i voltagabbana. Cantavo Battiato e continuerò a farlo. Amo le donne, il vino e gli uomini veri, non i quaraquaqua.
Rurali sempre
Enrico Santini