Quest'anno la partenza dei saldi (sabato 7 luglio) ha coinciso con gli eventi organizzati per la Notte Rosa (6-8 luglio), con SportDance (5-15 luglio) e con la SuperBike a Misano (7 luglio). Le strutture ricettive hanno lavorato bene nei weekend, così come i ristoranti, ma nonostante tutto questo le attività commerciali hanno dato segnali di sofferenza da lunedì 9 a venerdì 13 luglio: infatti in questo periodo i commercianti hanno segnalato una clientela costituita prevalentemente da turisti stranieri, in particolare francesi e austriaci, e provenienti dai paesi dell'Est (sono quasi spariti i turisti russi dai negozi), poche famiglie, pochi bambini ma tanti gruppi di italiani anziani, nonostante che siamo già nel pieno della stagione. Sono calati tantissimo i turisti italiani provenienti dalle grandi città della pianura padana, anche nei weekend. Gli anziani che vanno in vacanza con i comuni purtroppo non hanno delle pensioni d'oro, e - a parte un ricordino per i nipotini - la loro spesa nelle attività commerciali non è costituita da acquisti costosi.
Secondo l'impressione dei commercianti, sono stati timidi e a rilento gli acquisti durante la prima settimana di saldi. Tra i consumatori la voglia di acquisto a prezzi scontati si riaccende un pochino solo in concomitanza con il weekend. Ma tra i negozianti non c’è molta positività, per alcuni il lavoro deve ancora decollare. I commercianti hanno notato che l'affluenza è diminuita rispetto al 2017 e che nella clientela manca la disponibilità di spesa. Per le attività commerciali che vogliono fare una politica di qualità del prodotto è venuta a mancare quella clientela turistica che cerca prodotti di qualità.
Le attività stagionali che lavorano su prodotti prettamente estivi, come teli da mare e costumi da bagno, dichiarano che si sta lavorando molto a rilento e che l'inizio dei saldi il 7 luglio per loro vuole dire dover svendere i loro prodotti, nel momento in cui, invece, dovrebbero fare fatturato.
Le imprese attive del commercio all'ingrosso e al dettaglio sono passate da 9.004 del secondo trimestre del 2017 a 8.955 nel 2018 (-0,5), secondo i dati della Camera di Commercio. In generale, i numeri dell’intero sistema moda, sia per la piccola sia per la media e grande distribuzione, cominciano a mostrare segnali di cedimento; tutto questo è in parte determinato dal momento di profonda trasformazione che il settore sta attraversando. Cambiamento degli stili di vita, la crescita di forme alternative al commercio tradizionale stanno influenzando profondamente l’andamento delle vendite e le abitudini dei consumatori.
Siamo nell’epoca degli sconti tutto l’anno, dal mid season sales al black friday, ma sempre più virtuali. Perde di valore il vero significato dei saldi, ovvero il momento dell’anno in cui gli sconti venivano percepiti dai consumatori come qualcosa di reale e concreto. Ed è proprio in virtù di questo che va rivista la normativa che regola i saldi di fine stagione: è necessario aprire una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali. Controlli più ferrei e maggiore trasparenza nei rapporti con l’utente finale risultano tra le esigenze più sentite. Durata limitata (la legge 80/1980 prevedeva sei settimane di saldi) e spostamento in avanti dell'inizio dei saldi (almeno verso la fine della stagione, comunque dopo il 15 agosto), chiarezza e trasparenza delle modalità di svolgimento sono i punti da cui partire per avviare un necessario percorso di cambiamento, che è nell’interesse di tutti: imprese e consumatori.
Creare occasioni di incontro tra i clienti e i commercianti, come la Rimini Shopping Night, si è dimostrata una formula che paga. Le iniziative serali accendono anche il piacere di vivere momenti di svago a passeggio tra le vetrine dei negozi delle strade commerciali favorendo gli acquisti. Rispetto agli acquisti on line, sono tanti i vantaggi di acquistare nei negozi e non solo per il portafoglio. Il consumatore può toccare con mano la merce e può provare il capo di abbigliamento. Inoltre acquistare nei negozi si traduce in una migliore vivibilità per le strade e le piazze delle nostre città. Scegliere i negozi di vicinato è sempre un vantaggio per tutti. Questi segnali, l’assottigliarsi del mercato, il potere d’acquisto delle famiglie fermo al periodo pre-crisi e i consumi in netto calo, ci fanno capire che la ripresa per le piccole e piccolissime imprese del commercio è tutt’altro che consolidata e che al momento risulta quantomeno fuori luogo parlare.
“Il settore continua a soffrire, non dà segnali di ripresa - afferma il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini -, ciononostante anche se con punte negative di chiusure il comparto è sostanzialmente in equilibrio. Ma si affaccia all’orizzonte il nuovo grande outlet di San Marino che aprirà la prossima estate. Come Confesercenti siamo preoccupati per questa nuova apertura a pochi chilometri da Rimini, così come per l’espansione delle altre aree commerciali previste in provincia”.
Confesercenti Rimini