"Ho voluto attendere, prima di condividere alcune riflessioni, di leggere le prescrizioni dell’ultimo DPCM della domenica. Abbiamo letto con grande attenzione quanto previsto e nel rispetto della situazione sanitaria alcune considerazioni sono doverose.
Dopo 6 mesi in cui Il Governo nulla ha fatto per potenziare Il sistema sanitario nazionale, nulla ha fatto per mettere in totale sicurezza le scuole se non occuparsi dei banchi con le rotelle, nulla ha fatto sui mezzi di trasporto, spieghi agli imprenditori di ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri che in questi mesi hanno investito in sicurezza per adeguarsi ai protocolli le ragioni di una nuova chiusura.
Ci sono dati che dimostrano le origini del contagio in questi luoghi? Spieghi ai Sanitari perché non ha pensato prima di tutto di assumere personale. Spieghi agli studenti perché non è stato capace di garantire loro la sicurezza necessaria per andare a scuola regolarmente.
È indecente che il Governo (che non rappresenta la maggioranza degli italiani) scriva un decreto con delle “raccomandazioni”. Che significa raccomandare? Le raccomandazioni sono atti interni come le direttive. I DPCM sono decreti d’urgenza e di necessità, confondere un atto interno con un atto esterno e d’urgenza è una libertà giuridica che il Governo fa sua con un atteggiamento moralistico per penalizzare gli Italiani. Lo Stato di Diritto viene sostituito da uno Stato confusionale, pressapochista e in estremo ritardo rispetto a tutto.
Siamo di fronte all'improvvisazione e al rimpallo di responsabilità nei confronti dei cittadini, partite Iva, dirigenti scolastici e famiglie. A proposito di scelte: dopo aver parlato per mesi di banchi, spazi all'aperto e gazebo, a poco più di un mese si chiede la didattica a distanza per la carenza di trasporto pubblico. Stesso dicasi per le chiusure alle 18 per bar, pub e ristoranti annunciando la morte certa di attività, che con i loro tributi contribuiscono a mantenere il sistema economico del Paese. Siamo in balia della confusione che porta solo alla povertà, alla solitudine, alla disperazione. Non c'è tempo da perdere: questo Paese non può reggere in queste condizioni.
Per questo motivo ho risposto a tutte le chiamate ricevute da ogni singolo cittadino che chiede aiuto dopo il coprifuoco mascherato da norme mirate e selettive senza alcuna logica se non quella di togliere le speranze a tutti quegli imprenditori che si sono adoperati, investendo, al fine di garantire, seppur nelle mille difficoltà, posti di lavoro.
Ho deciso insieme alla giunta e ai consiglieri di maggioranza di incontrare fisicamente tutte gli operatori di Coriano appartenenti alle categorie penalizzate, l’incontro lo abbiamo fissato per giovedì 29 ore 21.00 in piazza Mazzini nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e distanziamento.
Domenica Spinelli Sindaco di Coriano e Portavoce Regionale Rete Civica Progetto Emilia-Romagna