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Opinioni 16:14 | 04/03/2020 - Santarcangelo

"Stop rette scolastiche, il sindaco prenda esempio da altri comuni"

L'emergenza Coronavirus con relative disposizioni regionali in funzione della riduzione del contagio della malattia, ha costretto la chiusura delle scuole, sia pubbliche che private. Se da un lato una percentuale consistente della popolazione scolastica è costituita da adolescenti, una frazione altrettanto consistente è determinata da bambini che ogni giorno si recano al nido, alla scuola per l'infanzia o alla scuola materna. Siamo alla seconda settimana di sofferenza per le famiglie con figli da gestire a domicilio per la chiusura delle scuole. Inoltre, l'epidemia del Covid-19 si associa ad una crisi economica che non permette certo ai genitori di trascuare il loro lavoro. Proprio oggi il consiglio dei ministri sta varando un programma che sembra prevedere altri 15 giorni di interruzione delle attività scolastiche. Sebbene siano state prese misure, in ambito pubblico e non privato, per garantire la possibilità ai genitori di figli minori di assistere gli stessi a domicilio, tali provvedimenti non riguardano tutte le figure lavorative. Inoltre, esistono tanti genitori il cui lavoro non permette loro di esentarsi dal lavoro per gestire direttamente i loro figli. L'unica soluzione che resta ai genitori che lavorano è quella di rivolgersi a figure terze dietro compenso che va, però, ad aggravare la spesa della famiglia che già deve sostenere la retta scolastica con esborso mensile. Noi chiediamo al Sindaco di questa città di porre rimedio a questa ingistizia che penalizza le famiglie che devono pagare due volte un servizio che non è più disponibile. Per tale motivo, suggeriamo al Sindaco di Santarcangelo di allinearsi ad un'analoga delibera del comune di Cattolica e Misano e di altri Comuni di questa regione, contribuendo alla restituzione, anche mediante conguaglio, della retta scolastica corrispondente al periodo forzato di chiusura del servizio. Inoltre, chiediamo che il Sindaco si faccia portavoce presso le scuole private parificate, perché anche loro stesse compiano questo gesto di giustizia sociale per aiutare le famiglie a gestire i loro figli evitando di penalizzarle pagando un servizio non corrisposto.

Domenico Samorani Un Bene in Comune