“La situazione sta presentando il conto. Prima di pensare al Tram, a città 30, ad attività ludiche in collina, andrebbe messa in sicurezza la città sotto il profilo idrico: le risorse quindi destinate a vezzi – come il progetto “impronta verde” – dovrebbero essere destinate a salvare la città, a renderla sicura per i suoi abitanti.
Gli appelli inascoltati – reiterati dopo l’alluvione del 2023 - rendono queste amministrazioni (comune e regione) colpevoli per omissione.
Si faccia un mea culpa, si inizi ad ascoltare seriamente i cittadini, si smetta di cercare colpevoli fuori dal territorio e si inizi a lavorare sulle priorità vere della città”.
La scansione delle date lascia poco spazio ai dubbi:
“Dal settembre 2022 vengono denunciati al Sindaco, all’assessore Laudani, agli uffici competenti, nonché in sede di variante del PUG, la drammatica situazione della collina e la fragilità del suo ecosistema.
Più volte - continua la dichiarazione - è stato chiesto di effettuare urgenti interventi di manutenzione, di piantumare nuove alberature, ed un serio piano per la gestione delle acque.
E’ stata proposta la creazione di sistemi per la raccolta delle acque piovane (cisterne interrate, piccoli invasi, vasche di laminazione, micro laghetti) qualsiasi “strumento” che potesse da un lato rallentarne il flusso verso la città ed evitare i ben noti allagamenti delle proprietà – terreni e case - adiacenti ai corsi d’acqua, dall’altro raccogliere l’acqua piovana per i periodi di siccità.
Nella primavera 2023, l’assessore Laudani ha risposto che “la città di Bologna non è pronta per decidere cosa fare della sua pertinenza collinare, io stesso ho deciso di abitare al Pratello, chi decide di abitare in collina è consapevole delle criticità presenti”.
Ad oggi, l’amministrazione non ha pubblicato (e dunque verosimilmente neppure redatto) un “piano comunale di protezione civile” d’emergenza per l’area del Ravone, nonostante la consapevolezza delle potenzialità dannose del torrente.
Inoltre manca un numero dedicato in caso di calamità di questa portata: sabato e domenica scorsi il numero della Polizia Locale – che coordinava gli interventi - era preso d’assalto e quindi sempre occupato.
Chi è stato danneggiato dal fango, oltre agli indennizzi, dovrebbe quantomeno essere esentato dal pagamento di IMU e Tari per il 2024 e il 2025; presenteremo un Ordine del Giorno in tal senso al Quartiere Porto Saragozza”.
Opinioni
11:06 | 12/11/2024 - Rimini