La Promessa Scuola era già partita male. Un progetto ‘trascinato’ per anni (dal 2012 al 2018). Un affidamento al massimo ribasso con aggiudicazione con oltre il 20% di ribasso rispetto ai conti dei progettisti. Al massimo ribasso dell’appalto è seguito quello morale con le menzogne elettorali (sbugiardate in consiglio comunale) e poi quello economico per un mutuo di poco meno di 1.700,000 euro acceso già a gennaio 2017 e pagato con oltre 100'000 euro all’anno per ‘una scuola che non c’è’.
Adesso poi è iniziata la diatriba legale, che è già costata ai cittadini altri 9’000 euro circa. Le recenti cronache giudiziarie fornite da certa stampa di regime che tenta di spacciare opinioni di legali di parte come se fossero pronunciamenti del giudice, invece che salvare la faccia all’amministrazione, hanno finito per certificare questo disastro gestionale del sindaco Parma. Tutto è emerso dalle puntuali verifiche di ‘Un Bene in Comune’ che solleva quindi il velo anche sulla datazione del progetto (preliminare 2012, definitivo 2016, esecutivo 2017 ed aggiudicato 2018) e con il ‘massimo ribasso’ hanno messo in sicurezza la giunta più che la scuola. Non sarà mica che l’amministrazione Parma sia coautrice del disastro di cui si lamenta oggi? ‘Un Bene in Comune’ continuerà la sua azione di controllo e di informazione. La cittadinanza deve avere verità e … la sua scuola.
Gruppo consiliare UN BENE IN COMUNE