La Casa reale inglese assomiglia ad una natura morta di Giorgio Morandi, l’uomo non c’è e rimangono a vagabondare tra i corridoi del castello presenze inanimate. I reali, nonostante il tentativo di comunicarci una grande vitalità, non riescono proprio a sfuggire da un’aurea devitalizzata che gli corre appresso.
Meghan Markle invece è viva. E si può ben immaginare che voglia rendere meno morta la dimora principesca dormiente che ad oggi è diventata anche la sua casa. E’ stata nominata “direttore ospite” dell’edizione di settembre di Vogue UK; evidenziando temi come femminismo, diritti omossessuali e ambientalismo. Ha messo in copertina le “Forze per il Cambiamento”, 15 donne che ammira (tra cui Laverne Cox, Greta Thunberg, Jacinda Ardern, per citarne qualcuna) e uno specchio in modo che le lettrici possano anch’esse partecipare alla lotta sentendosi protagoniste. Lei ha deciso di non esserci, ma la sua assenza inevitabilmente la esalta. Ovviamente un’azione viva e pensante comporta sempre una reazione morta e stupida. E’ una legge universale, una sorta di contrappasso cosmico, un livellamento che tende a riportare un’idea viva e una morta sempre faccia a faccia. Quindi puntuali arrivano le critiche dei defunti. “I Reali non possono fare politica”. Più che di non fare politica qui si sta chiedendo ad una giovane donna di diventare un quadro di Giorgio Morandi. E ci vogliono castelli e amori molto solidi per non farsi incorniciare in una natura pallida inanimata. Sicuramente Meghan ha la forza della vita, che l’ha portata a compiere un’azione molto coraggiosa: sposare un principe. La donna ha sfidato la solidità di un castello morto, per amore. Amore che deve essere incredibilmente vivo per reggere i colpi dei defunti. Amore che deve essere incredibilmente regale per abbracciare i potenti senza farsi toccare. I “potenti” della copertina di Meghan sono tutte donne, forze che animano il mondo e che diventano il quadro di una natura talmente viva che permette a tutte di specchiarsi.
Stefania Bozzo