Non mi è stato mai simpatico. Tutt’altro. Poi da quando si è schierato politicamente ancor di meno. Un professionista del suo genere poteva risparmiarsi e risparmiarci tante sciocchezze fotografate e rese pubbliche nel tempo. Ma c’è un limite a tutto.
Oliviero Toscani, storico amico dei Benetton che lo hanno anche reso famoso con le loro campagne United Colors, chiamato a pronunciarsi da “Un giorno da pecora”, la trasmissione radiofonica di Radio Uno, se n’è uscito con una frase vergognosa, a commento della fotografia tanto discussa di Fabrica, insieme alle Sardine e, appunto, ai Benetton. Questo signore si è permesso di dire testualmente “Ma a chi interessa che caschi un ponte”, orribili parole che offendono non solo Genova e le vittime del crollo del “Morandi” ma l’Italia intera. Perché la Rai e le altri reti televisive continuano a proporci personaggi come Toscani? Si badi bene, non è l’unico. Ce ne sono da ambo le parti, in politica soprattutto, di destra e di sinistra. Perché dobbiamo arrabbiarci in questo modo nel sentire o vedere parole ed immagini oltraggiose?
Toscani, dunque, faccia il suo lavoro. Scatti le fotografie che vuole, ma lasci perdere i ponti crollati e rispetti il dolore di una ferita mortale che proprio perché è mortale non si rimarginerà mai.
Condividiamo in toto le parole pronunciate, in risposta, da Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo vittime Morandi: “Per lui 43 morti innocenti conteranno poco, ma per noi erano tutto”. Anche per noi. Si vergogni Toscani e chieda pubblicamente scusa.
Il direttore