"L'imminente rivoluzione dei Centri di assistenza e urgenza (ormai noti come Cau) sta per approdare anche a Santarcangelo: come ci aveva spiegato il direttore Carradori, quando lo abbiamo incontrato, queste nuove realtà sono state ideate per tentare di risolvere il problema dei numerosi accessi al Pronto Intervento soprattutto per relativi ai codici bianchi e verdi che non esitano poi in ricoveri.
Avevamo analizzato i punti chiave del progetto riassumendoli in un comunicato con il quale esprimevano la bontà del progetto almeno nelle intenzioni. Scendendo nel dettaglio del progetto siamo riusciti, documentando ogni singolo nodo, a stilare un prospetto che intendiamo far protocollare e trasmettere al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i capigruppo che siedono in consiglio comunale, nella speranza che venga letto ed eventualmente discusso nel prossimo Consiglio Comunale del 28 novembre. L'analisi che presenteremo non vuole essere critica fine a se stessa ma un documento con evidenziate le criticità che potrebbero nascere ma allo stesso tempo essere un atto propositivo e concreto.
Siamo partiti a questo proposito dalla valutazione di una realtà già in via di organizzazione, ovvero l’ospedale di Novafeltria, dove il Pronto di Primo Intervento (che ha un numero di accessi nettamente inferiore a quello di Santarcangelo) non verrà affatto smantellato: il nosocomio del Montefeltro infatti vedrà operanti entrambe le strutture al suo interno a pochi metri di distanza l’una dall’altra; fra l'altro la scusa che Novafeltria faccia parte del decreto Balduzzi, ovvero che situata in area montana e/o distante dai principali ospedali, quindi possa godere di un trattamento diverso, non la riteniamo sufficiente, anche perchè gli accesi di Santarcangelo sono nettamente e strategicamente superiori, sia come numero e sia come peso specifico dei codici colore. La rete di emergenza, vera spina dorsale del sistema sanitario, non deve rischiare di essere progressivamente depotenziata in un territorio che vive per gran parte di turismo ed eventi!
Santarcangelo di Romagna è un territorio situato alle spalle della riviera e accoglie pazienti da tutti i comuni limitrofi; è la porta della Valmarecchia proprio perché la sua posizione geografica lo pone a cavallo tra due province. Pertanto l’ospedale Franchini è una struttura strategica che, se venisse privata del Punto di Primo Intervento in favore di un servizio che farà capo alla MEDICINA DEL TERRITORIO anziché alla rete EMERGENZA-URGENZA, potrebbe portare un danno irreversibile!
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MEDICINA TERRITORIALE, NECESSARIA E TANTO ATTESA, E’ UTILE FUORI DALL’OSPEDALE, A LIVELLO TERRITORIALE APPUNTO!! FATTA ALL’INTERNO DEL NOSOCOMIO RISCHIA DI RIDIMENSIONARE E DEPOTENZIARE UNA INFRASTRUTTURA CHE DI FATTO E’ UNA RISORSA FONDAMENTALE PER LA COLLETTIVITA’!"
Walter Vicario Coordinatore Commissario Forza Italia Santarcangelo Di Romagna