"Sono preoccupato perché in un momento come la campagna elettorale c’è la possibilità di portare al centro del dibattito cittadino tematiche che possono far crescere e sviluppare la coscienza collettiva di una comunità con una forte identità e coesione come non ce ne sono altre in provincia e mi pare si stia cercando invece di spaccarla: il desiderio di confronto sul bene della comunità deve prevalere sulla voglia di conflitto a tutti i costi, nel nome di un interesse elettorale” esordisce, premettendo non a caso: “Partirei proprio dal titolo degli incontri di formazione alla politica organizzata dalla nostra parrocchia: ‘Bene comune e pace sociale’. In questi anni di esperienza di servizio alla città ho registrato un crescente e preoccupante aumento dei toni dello scontro e una mistificazione che possono avvelenare il clima elettorale in cui siamo calati in questi mesi che precedono il voto di fine maggio. E la cosa, come detto, mi preoccupa e mi amareggia profondamente. Alimentare il rancore, talvolta senza altra ragione che la polemica fine a sé stessa, è pericoloso perché divide e fomenta il conflitto sociale. Questo è fuori dalla storia del nostro paese, dal sentire della nostra gente. Io vengo dal mondo cattolico e dell’associazionismo, dove la solidarietà è nel dna, e mi sono messo al servizio della comunità pubblicamente con lo stesso spirito. Per questo non posso non cogliere con dispiacere la maniera strumentale con cui sono stati messi sul tavolo temi quali il dolore e la sanità attorno ai quali le comunità devono invece riunirsi. Mi pare infatti evidente che tutto rientri in uno schema ben definito di vecchio stampo politico preparato a tavolino. Ho seguito con attenzione le prime uscite del dottor Domenico Samorani, professionista che stimo davvero molto, e già la platea della presentazione mi conferma purtroppo quanto mi pareva chiaro in questi ultimi mesi: al suo fianco aveva tutta una serie di politici navigati dell’intera provincia e anche al di fuori della stessa dalla matrice comune di destra a larga prevalenza leghista… altroché civica! Anzi, odora lontano un miglio di politica d’altri tempi vista anche la biografia del candidato, due volte in consiglio comunale a Rimini nella lista di Forza Italia nelle legislature del 1995 e del 1999, e che replica a Santarcangelo con i medesimi cliché di cui qui sinceramente non si registra la necessità”.
Emanuele Zangoli vicesindaco Pd di Santarcangelo