Dopo l’incontro del giugno scorso al Ministero dell’Ambiente mi sono recato, insieme a rappresentanti del Comitato per la Valmarecchia, al ministero dell’agricoltura per confrontarci ancora una volta sul maxi allevamento intensivo di polli Fileni a Maiolo. Mentre al ministro Pichetto Fratin avevamo esposto le criticità enormi di tipo ambientale, paesaggistico ed idrogeologico, al ministro Lollobrigida abbiamo evidenziato le problematiche legate alle politiche agricole, di competenza del suo ministero, a partire dall’incongruenza tra il modello produttivo basato sull’allevamento intensivo e la strategia di rilancio del territorio fondata su produzioni agricole di qualità.
Il progetto Fileni non avrà ricadute occupazionali positive e indebolirà un’area che negli ultimi 20 anni ha perduto la metà delle proprie aziende agricole. Servono investimenti e progetti coerenti con le vocazioni della Valmarecchia e la sua biodiversità, non enormi e impattanti insediamenti industriali.
Dal ministero hanno garantito l’impegno ad approfondire la questione e le criticità potenziali di questo allevamento Fileni, alcune delle quali emerse anche in un recente servizio della trasmissione Report, che hanno portato quasi 80.000 cittadini del territorio a firmare una petizione per bloccarne la costruzione.
Purtroppo il progetto è in una fase avanzata e chi avrebbe il potere di fermare questo allevamento industriale da 16 capannoni, ossia la regione Emilia-Romagna, ha avallato e difeso più volte questa scelta assurda che devasta un’area dal grande valore ambientale, paesaggistico, storico e culturale e allo stesso tempo a forte rischio idrogeologico. A parole si vuole valorizzare la Valmarecchia, le sue tipicità e le sue potenzialità turistiche, ma nei fatti si autorizzano insediamento industriali, nuovo consumo di suolo, maggiore inquinamento e traffico di TIR. Una vera vergogna.
Un grande ringraziamento ai cittadini e ai membri del comitato per la Valmarecchia che non si arrendono e continuano a combattere per il loro territorio.”
Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.