L’impatto del Coronavirus sul mondo del lavoro è stato pesante, soprattutto per i giovani. Ad intervenire sulla questione è Luca Campisi Portavoce del Popolo della Famiglia di Riccione: “Secondo Eurostat l’Italia è il terzo Paese più colpito in Europa. La mancanza di prospettive e lunghi periodi di disoccupazione all’inizio della vita lavorativa portano a maggiore possibilità di essere disoccupati più avanti e peggiorano le possibilità di carriera. I giovani sono fra i più colpiti dall’emergenza sanitaria e quindi quelli più a rischio di esclusione sociale. Il problema - dice Campisi - risiede essenzialmente nel sistema produttivo italiano, che è arretrato. Le imprese che in passato hanno contribuito alla nostra crescita economica, oggi sono in declino. Infatti, esse si basano più sul costo della forza lavoro che sull’innovazione e la ricerca. A tutto ciò, ultimamente, si aggiunge una classe politica a dir poco disastrosa, che non sta riuscendo a gestire questa pandemia come si dovrebbe, che pensa ad approvare Leggi come quella ZAN sull’omofobia, anziché preoccuparsi di situazioni veramente serie come ,ad esempio, la disoccupazione giovanile. Esiste poi un collegamento tra scuola e lavoro. Il nostro sistema formativo obbliga a stare anni e anni all’università, per frequentare poi corsi di specializzazione e master inutili, in quanto sarebbe più efficace l’esperienza lavorativa diretta. Di conseguenza l’ingresso nel mercato ritarda e diventa sempre più difficile. Lasciare indietro i giovani - conclude Campisi - non vuole solo dire creare isolamento, dipendenza e mancanza di stima, ma comporta anche risultati negativi per l’economia e per le società che invecchiano sempre di più. Bisogna investire sui giovani e farlo adesso, prima che sia troppo tardi".
Politica
11:27 | 19/11/2024 - Riccione