Giusta la decisione del Comune di Bellaria - Igea Marina di proseguire con il progetto di riutilizzo sociale dell’ex Taverna; immobile confiscato alla criminalità organizzata e assegnato regolarmente al Comune dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC).
Il progetto, da noi condiviso, di riutilizzo sociale del bene confiscato a struttura socio sanitaria residenziale per adulti con disabilità, si muove nello spirito indicato dal Nuovo codice antimafia e sulla base della Legge 109 del 1996 che prevede la riutilizzazione a scopi pubblici, istituzionali e sociali degli immobili confiscati alle mafie.
Un progetto finanziato con contributi della Regione, del Comune e dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Un’eventuale restituzione, a seguito della revoca sopraggiunta, a progetto ultimato con l’immobile già ristrutturato appare del tutto assurda, vanificando gli sforzi compiuti per restituire un bene alla comunità anche come presidio di legalità.
A fronte di una sovrapposizione giudiziaria, spetta ora all’Agenzia Nazionale, che ha in gestione tutti i beni immobili confiscati, individuare le soluzioni possibili anche attraverso il Fondo Unico di Giustizia, che acquisisce le risorse finanziarie che provengono da sequestri e confische per evitare ulteriori costi a carico del pubblico e la restituzione del bene stesso.
A seguito anche di questa vicenda si rende necessario attivare, come più volte richiesto, il tavolo provinciale in Prefettura con gli Enti locali interessati e le parti sociali per monitorare e verificare la possibile destinazione degli ulteriori beni confiscati presenti sul territorio provinciale che, secondo l’Osservatorio dell’Agenzia Nazionale, risultano ancora essere 23 immobili / particelle catastali.
Restituire alla comunità il maltolto significa affermare il valore della legalità e l’autorevolezza delle Istituzioni e dello Stato contro tutte la mafie.