“Nei giorni scorsi ho ricevuto dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani risposta all'interrogazione parlamentare che ho presentato per sollecitare un intervento risolutivo del Governo sull’area in prossimità del fiume Marecchia a Santarcangelo, circa 2,5 ettari di terreno demaniale, in cui sono presenti circa 30.000 tonnellate di rifiuti abbandonati, materiali di scarto derivanti dai processi di produzione della ex "Cartiera Valle Marecchia" e costituiti in gran parte da polietilene e alluminio ricavato dal procedimento di estrazione della carta dal tetrapak. Nella risposta il ministro ha precisato che il governo si occupa degli interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale (SIN) e che, dopo aver acquisito elementi dalla Regione Emilia Romagna che è competente per l’area in oggetto, la stessa Regione non intende destinare risorse al finanziamento del progetto per la riqualificazione ambientale dell’ex Cartiera. Ho chiesto un incontro al Presidente Bonaccini per trovare una soluzione che possa tutelare popolazione e territorio”.
L’interrogazione parlamentare, a cui ha lavorato il gruppo riminese del Movimento 5 Stelle, nasce da numerose segnalazioni di cittadini, preoccupati dal degrado e dai rischi di inquinamento del paesaggio e delle acque legati a questa enorme discarica, composta da materiale non biodegradabile, ben visibile dal bellissimo percorso naturalistico lungo il Marecchia.
Ci sono opportunità derivanti dal Decreto del 29 dicembre 2020 del Ministero dell’Ambiente : “Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani”. Nel sovracitato decreto all’art. 4, comma 2, si stabilisce che, secondo i propri criteri e in coerenza con le previsioni e le pianificazioni già adottate in materia di bonifiche, e considerate le cause di esclusione elencate all’art. 3, sono le stesse Regioni ad individuare i “siti orfani” a rischio ambientale e sanitario a cui destinare i relativi finanziamenti.
La Regione non ritiene di attivarsi precisando che “l’azione di bonifica in argomento, al momento, non si è configurata quale intervento di bonifica di sito inquinato, bensì quale ripristino e riqualificazione ambientale di un’area in cui sono presenti rifiuti abbandonati di natura assolutamente inerte”.
“A parte i tecnicismi – sottolinea il senatore Croatti - il messaggio politico che ne deriva non sembra essere in linea ne con l’approccio pubblico del Presidente ne con quello delle precedenti Giunte della stessa Regione che negli anni 2010, 2011, 2014 stanziarono 250.000 euro per la bonifica, senza però che l’intervento si concretizzasse in quanto le risorse risultarono insufficienti per risolvere il problema”.
“La Valmarecchia è un gioiello che va curato, preservato, protetto. - chiosa il senatore Riminese -Personalmente ritengo non sia nemmeno valutabile la scelta di non intervenire. Va rispettata la sensibilità di tanti cittadini che ormai da troppi anni chiedono il ripristino ambientale della zona, compromessa da migliaia di tonnellate di rifiuti. Confido nel buonsenso del presidente Bonaccini, che facendosi carico personalmente di questa situazione di enorme degrado, utilizzando la propria autorità potrebbe indirizzare le scelte dell’amministrazione Regionale, finanziando le risorse necessarie per bonificare l’intera area. Una scelta di buonsenso che permetterebbe di ridurre o addirittura annullare il pericolo che possibili future piene del Marecchia possano disperdere per chilometri questi pericolosi rifiuti, contenenti anche microplastiche e alluminio, fino a riversarsi in mare”
Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.