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Politica 09:34 | 22/12/2022 - Romagna

Emendamento di Gnassi da 450 milioni costringe il Governo a riportare la manovra in Commissione

Uno degli emendamenti presentati da Andrea Gnassi nel pacchetto sugli enti locali dopo aver raccolto le esigenze trasversali di tutti i Comuni è stato approvato durante la maratona notturna di martedì e costringe ora il governo a riportare l’intera manovra in Commissione questa mattina per stralciare appunto quello che è l’emendamento 146.020 (prevede uno stanziamento di 400 milioni per gli enti locali per il fondo per la riduzione del disavanzo e di altri 50 per il fondo delle esigenze differibili) e apportare correzioni.

“Avevamo presentato un pacchetto di emendamenti sui Comuni (che sono i soggetti più esposti, il portone a cui la gente bussa per i bisogni e il primo interlocutore per dare risposte dirette alle comunità), emendamenti puntuali, chirurgici, condivisi e trasversali alle varie forze politiche.  Quello che è successo nella notte ha una spiegazione molto chiara: nel merito si tratta di proposte serie e condivisibili tanto da essere state appunto votate anche dalla maggioranza al netto del fatto che il Governo poi non ha individuato le risorse necessarie. Se da un lato tutti a parole esprimono solidarietà e vicinanza ai Comuni, queste poi non si traducono mai nei fatti. Al netto dell’annunciata retromarcia e revisione della decisione presa e della confusione rimane un dato politico certo: fra poche settimane o mesi il Governo dovrà mettere mano con un provvedimento e/o un decreto a ulteriori stanziamenti per i Comuni che da soli non ce la possono fare. L’intera vicenda evidenza che non c’è stata serietà nei confronti degli enti locali e nell’affrontare una materia su cui ci si poteva e doveva confrontare per individuare risorse reali e necessarie» spiega Andrea Gnassi, che aggiunge: “La norma approvata dava seguito a un intervento già previsto per 2021 e 2022 che manca per il 2023. Voglio ricordare che questi Comuni hanno aderito al fondo anticipazione liquidità sulla base di una precisa norma di legge per far fronte al pagamento dei debiti commerciali. Dopo anni una sentenza della corte costituzionale ha dichiarato illegittimo un regime preciso di ripiano, obbligando a un rientro impossibile in pochi anni: come spesso capita da un lato si dice che i Comuni sono un pilastro del Paese, della patria, ma in realtà poi sono beffati e vittime. Penso che il governo si debba preoccupare di risolvere problemi e non di rinviare. Come faranno questi Comuni a predisporre il bilancio? Il ministero dell’economia non può non porsi questo problema. Il nostro contributo era ed è per dare una mano al Paese e a una delle frontiere più esposte, i Comuni appunto, verso i bisogni del Paese e dei cittadini. Si ricorda infatti che la dotazione del fondo 2021 (dl. n.73/2021), pari a 660 milioni di euro, è largamente inferiore all’impatto finanziario, in termini di maggiore disavanzo, per gli enti direttamente coinvolti dalla richiamata sentenza (nel complesso 2,7 miliardi di euro)”.”.