Francesco Marinelli, segretario generale della CISL Romagna: "Il recente incidente sul lavoro avvenuto a Firenze, nel quale hanno perso la vita 5 lavoratori, ha sollevato, ancora una volta, una seria riflessione sulla necessità di rafforzare le misure di sicurezza negli ambienti lavorativi. La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta, e per questo è cruciale un impegno collettivo che coinvolga governo, istituzioni, imprese e sindacati".
“Come Cisl - afferma Marinelli - abbiamo preferito avviare nei prossimi giorni un’ampia mobilitazione su tutto il territorio nazionale, con assemblee sui luoghi di lavoro ed iniziative a livello territoriale per alzare l’attenzione su un tema da cui dipende il destino morale ed economico del Paese.
I dati dell'INAIL mostrano una situazione preoccupante anche nel territorio romagnolo. Nel corso del 2023, sono stati denunciati 27 infortuni mortali (3 nella provincia di Rimini, 11 a Ravenna e 13 a Forlì-Cesena). Analizzando ulteriormente i dati, emerge che le denunce complessive per infortuni sono state 18.769, di cui 5.053 nella provincia di Rimini, 6.871 a Ravenna e 6.845 a Forlì-Cesena. Tra i lavoratori coinvolti, vi sono stati 6.752 donne e 12.017 uomini, con il 26% di nazionalità straniera.
Un dato particolarmente allarmante riguarda la distribuzione per fasce di età. Il 21% degli infortuni riguarda lavoratori fino ai 24 anni, il 26% nella fascia di età compresa tra i 25 e i 40 anni, il 22% tra i 41 e i 50 anni, mentre il restante 28% coinvolge lavoratori di età superiore ai 51 anni fino a oltre i 65 anni.
“La firma di un patto di responsabilità tra tutte le parti coinvolte è un passo fondamentale per fermare le tragedie sui posti di lavoro. Questo patto dovrebbe impegnare le istituzioni a promuovere e rafforzare le normative esistenti, garantendo al contempo la loro applicazione tramite una "buona" contrattazione con le imprese” dichiara il segretario cislino.
“Una delle prime azioni necessarie è stabilire un sistema di qualificazione delle imprese per le gare di appalto, sia private che pubbliche. Le imprese devono essere valutate non solo in base alla loro offerta economica, ma anche in base al loro rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e al possesso di conoscenze, competenze ed esperienza necessarie”.
“Inoltre, come abbiamo ribadito più volte, è imprescindibile definire obblighi formativi per tutte le figure coinvolte nella prevenzione in ambito lavorativo, accelerando l'approvazione dell'accordo tra Stato e Regioni che stiamo attendendo sin dal giugno del 2023 - sottolinea Marinelli -. La formazione dei datori di lavoro, dei preposti e degli RSPP deve essere completa e soggetta a una verifica costante per garantire il massimo livello di sicurezza sul luogo di lavoro. È fondamentale promuovere una cultura della sicurezza già nelle scuole, attraverso un ampio piano formativo che fornisca conoscenze e competenze di base ai futuri lavoratori”.
“Infine - conclude Marinelli - come CISL chiediamo che nei grandi appalti privati devono essere previste le stesse garanzie di qualità, trasparenza e responsabilità presenti negli appalti pubblici. Non si può fare differenza tra sicurezza sul lavoro nel settore pubblico e privato: la protezione dei lavoratori deve essere uniforme in tutte le realtà lavorative”.
“In conclusione, è essenziale garantire il rispetto delle normative e delle misure di sicurezza, oltre a potenziare il personale per gli organi di vigilanza al fine di assicurare un controllo efficace anche nelle situazioni di maggiore rischio. Rafforzare la sicurezza sul lavoro è un impegno che richiede la collaborazione e l'azione congiunta di tutte le parti coinvolte. Solo attraverso un approccio collettivo possiamo proteggere efficacemente la salute e la sicurezza dei lavoratori, riducendo il numero di incidenti sul lavoro e creando ambienti lavorativi più sicuri e salutari per tutti”.
Nell'ambito dell'accordo “tutela della salute e sicurezza”, previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a livello regionale nel 2022, sono stati creati tavoli a livello provinciale che permettano di monitorare l'andamento degli infortuni e di condividere buone pratiche e progetti formativi utili alla promozione della cultura della prevenzione oltre ad un maggior coordinamento tra tutti gli enti ed istituzioni presenti al tavolo. Il 18 marzo siamo stati convocato al tavolo provinciale di Forlì Cesena.