Premesso che:
- Dall’ultima ricerca della FIOPSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Fissa Dimora) Rimini è risultata sesta, nella triste classifica del numero di homeless deceduti nel 2023. “La solita, invisibile, strage: 415 morti nel 2023” riporta il report sui senza dimora che lo scorso anno hanno perso la vita a causa della condizione di grave emarginazione. “Aumenta il numero, e si muore durante tutto l’anno, non soltanto d’inverno. Muoiono soprattutto uomini di nazionalità straniera.” (Report nazionale a cura della fio.PSD: https://www.vita.it/la-solita-invisibile-strage-dei-senza-dimora-415-morti-nel-2023/)
- L’ obiettivo del Report è promuovere conoscenza e raccomandazioni di policy per i decisori politici per favorire la programmazione di interventi che restituiscano dignità alle persone e che le emancipino da una condizione di povertà estrema.
Evidenziato che:
- Di precarietà abitativa si muore d’inverno come d’estate e Rimini ancora una volta entra in una triste classifica. Sebbene l’inverno rappresenti il periodo dell’anno più drammatico, in cui anche i riflettori dei media, compresi quelli locali si accendono per riportare l’attenzione su queste problematiche, l’amministrazione risponde preventivamente con altisonanti comunicati stampa sulle misure intraprese (forse per lavarsi la coscienza), tuttavia il report mette in luce come la “strage invisibile” si alimenti mese dopo mese.
- Nonostante il fenomeno della grave marginalità adulta sia tipico soprattutto delle grandi città, anche a Rimini 6 persone sono morte di stenti nelle strade e negli alloggi di fortuna nel 2023.
Considerato che:
- L’analisi dei dati a livello comunale mostra la numerosità dei decessi nelle grandi città come Roma (44 decessi) e Milano (22), tuttavia se teniamo conto degli indici di grandezza di queste metropoli, comprendiamo come il paragone con Rimini sia totalmente fuori scala e misura ed appare quindi ancora più preoccupante sapere che dopo Bergamo e Torino con 9 morti, Bologna con 8 e Brescia e Genova con 7, avere avuto a Rimini 6 decessi evidenzia una situazione allarmante alla quale bisogna al più presto porre rimedio.
- Questa amministrazione continua a tutelare gli interessi dei privati che chiedono di costruire nuove palazzine, ma l’AC oltre a richiedere il minimo della dotazione in termini di parcheggi pubblici, (continuando a consumare suolo), non si propone di richiedere al privato di far fronte ad un interesse pubblico fondamentale come quello di dare casa a chi rischia la propria vita in strada.
- chi è senza casa non viene incoraggiato a lottare per un diritto che dovrebbe essere universale, come quello alla casa, e non si chiede di coinvolgere le persone senza dimora in percorsi partecipativi che attraverso un processo di enpowerment li renda protagonisti anche nel provare a trovare soluzioni abitative più adatte alla loro situazione particolare, nel contempo sembra che a Rimini essere senza un’abitazione sia diventata una colpa.
- Per risolvere problematiche complesse, come quelle attinenti all’estrema marginalità, occorre mettersi in ascolto di chi da dieci anni a questa parte, negli spazi di Casa Madiba e di Casa Gallo, tutti i giorni crea progetti, risposte, alleanze, relazioni contro la precarietà abitativa e per il benessere e la sicurezza di tutta la collettività con le persone in condizione homelessness.
- Ultima considerazione: Le persone senza fissa dimora ed il cercare di risolvere le loro problematiche, richiedevano un investimento di tempo molto importante del carico di lavoro come assessora ai servizi sociali
Per quanto sopra esposto, Chiedo all’assessore competente e al Sindaco:
- l’Assessore era consapevole dei decessi di queste 6 persone? Conosceva le loro storie? Si erano rivolte ai servizi Sociali? Erano conosciute e monitorate dagli operatori dell’unità di Strada?
- inoltre chiedo di predisporre risposte abitative nuove e strutturali adeguate a rispondere alla precarietà abitativa che colpisce sempre più persone.
- di ampliare il numero di appartamenti di emergenza abitativa
- di aumentare gli appartamenti messi a disposizione del progetto HF
- di promuovere e coordinare la rete fra chi si occupa dei senza fissa dimora fissando gli incontri periodici con cadenza mensile, riuscendo a superare l’attuale frammentazione degli operatori sociali che lavorano o prestano volontariato nei vari enti del Terzo Settore riminese
- di chiedere ai privati, che continuano a costruire nei loro interessi, di destinare una quota di cubatura per appartamenti da dedicare ai progetti di HF e all’ERP, ovviamente per rendere attuabile questa proposta, si deve sensibilizzare anche il settore dell’urbanistica che spero non si limiti soltanto a definire con termini come “indecorosa” la condizione dei senza tetto
- di conoscere quanti nuovi contratti di affitto si sono stipulati, grazie al tanto sbandierato PATTO PER LA CASA
- di sapere quante persone, pur avendone i requisiti ed avendone il diritto, sono rimaste escluse dal contributo per l’affitto, che in un recente comunicato stampa l’assessore ha tanto enfatizzato di aver ulteriormente finanziato (fra l’altro decantando risorse non proprie del Comune, ma messe a disposizione dalla Regione)
- Chiedo a quanto ammonterebbero le risorse strettamente comunali messe a disposizione per poter coprire totalmente la graduatoria dei beneficiari del fondo affitto.
- In ultimo chiedo di conoscere quante ore settimanali vengono dedicate dall’attuale assessore al trovare nuove soluzioni da mettere in campo a favore di persone che vivono in grave marginalità
Cons. Gloria Lisi
Gruppo Gloria Lisi per Rimini