La spaccatura interna nella Lega sulla candidatura di Enzo Ceccarelli oggi è stata “superata” dalla calata in Riviera di Matteo Salvini. Perché ad accogliere il leader del Carroccio non c’erano solo gli uomini fidati con il candidato predestinato, ma c’erano anche coloro che si sono opposti a questa candidatura (tanto per dirne uno il capogruppo consiliare Marzio Pecci).
Nel mix di banchetti in Piazza Tre Martiri stamattina – guarda tu la coincidenza – sono arrivati sindaci, deputati e senatori, aspiranti candidati, consiglieri ed assessori. “Ma cosa ha detto Salvini alla fine?”, ci ha chiesto un amico. “Cosa ha risolto sulla candidatura?”. Nulla. Perché la Lega ha già deciso. Per il Carroccio il candidato sindaco è Enzo Ceccarelli. Lo è anche per Noi amiamo Rimini, la lista di Paesani. Non lo è, almeno salvo improvvisi cambiamenti delle ultime ore a noi non noti, per Fratelli d’Italia e Forza Italia. Qui si batte su Gianni Indino. Ma – domanda – come si fa a candidare colui che nel recente passato, attraverso interventi pubblici postati sulla sua pagina facebook, ha comunicato di aver ritirato la propria disponibilità? Potrebbe aver cambiato idea, per carità. Ma non l’ha detto pubblicamente, potrebbe averlo fatto però sui tavoli che contano. Ma se Indino resta fuori cosa faranno FdI e FI? Inghiotteranno il rospo e daranno il via libera, poco convinto, a Ceccarelli? Oppure rilanceranno? Perché corre voce che tale e tanta sarebbe la contrarietà a Ceccarelli che il partito di Berlusconi e quello della Meloni potrebbero presentare loro un proprio candidato. Ma il centrodestra in questa maniera, che riteniamo solo una chiacchiera minacciosa e nulla di più, consegnerebbe già dal primo turno la città all’avversario che la sta ancora amministrando.
Oggi è il 24 luglio, mancano poco più di due mesi alle elezioni e il centrodestra nella sua coalizione non ha ancora il candidato sindaco. Ne ha uno, ma è solo di una parte del centrodestra. E Salvini oggi ha arringato la folla ribadendo il concetto di “stare uniti” nella coalizione. C’è qualcosa che non riporta, è evidente.