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Politica 11:54 | 29/09/2024 - Romagna

Montevecchi (Indipendente) con un’interrogazione contro le sanzioni dell’Ausl Romagna nei confronti dei genitori obiettori sui vaccini: “Ci vuole dialogo e confronto, non punizion

“Comincio con una premessa. Non voglio innescare un derby tra varie posizioni, ma semplicemente ricordare che ci sono diversi paesi europei che, a differenza del nostro, lasciano completa libertà vaccinale e non prevedono alcun obbligo. Per citarne alcuni: Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda, Gran Bretagna, Austria ecc. Tutti paesi in cui ci si limita solo alla raccomandazione. In altri stati, come Grecia, Belgio e Malta, l’imposizione riguarda poche malattie e non 10 vaccinazioni obbligatorie come accade in Italia dal 2017 a causa della Legge Lorenzin, che ritengo debba essere abolita.” esordisce così il consigliere regionale indipendente Matteo Montevecchi per poi entrare nel merito e spiegare il suo interessamento:

“Mentre in larga parte del resto d’Italia i genitori obiettori non subiscono sanzioni, nell’area dell’Ausl Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) nell’estate 2019 la predetta Ausl cominciava una campagna di sanzioni amministrative ai sensi della citata L. 119/2017 (Legge Lorenzin) che ha interessato qualche migliaio di famiglie. Molte di queste, ritenendo la propria scelta legittima, hanno impugnato le sanzioni proponendo Scritti Difensivi ai sensi della L. 689/1981 con la richiesta di audizione (prevista dalla norma). Proprio mentre si stava compiendo il quinquennio prescrittivo, l’Ausl Romagna dal luglio 2024 ha cominciato una notifica serrata di centinaia di Ordinanze-Ingiunzioni, volte a dichiarare il rigetto degli Scritti Difensivi e l’obbligo di pagare una sanzione di circa € 192,00. In tutto ciò, va considerato che nelle more di questi anni l’Ausl Romagna NON ha proceduto ad alcuna audizione difensiva dei genitori ricorrenti (benché sempre richiesta)” argomenta Montevecchi per poi sottolineare un paradosso:

“Molte delle Ordinanze-Ingiunzioni sono state notificate oltre il quinquennio seppure le suddette sanzioni siano già prescritte. Nonostante ciò, Ausl Romagna ha investito, con questa insolita ed abnorme campagna di provvedimenti punitivi, una larga porzione di famiglie romagnole di “Ordinanze Ingiunzioni”, costringendole così alla scelta forzata tra il pagamento immediato di sanzioni ingiuste o al ricorrere al Giudice di Pace territoriale, spendendo comunque denaro per potere vedere annullate le Ordinanze. La prassi dei Giudici di Pace, infatti, nelle cause contro gli Enti (Ausl, Prefettura, ecc,.) vuole che generalmente non vi sia alcuna condanna alle spese dell’Ente soccombente, che sovente perde e non deve pagare”. 

Quindi Montevecchi arriva alle conclusioni: “È evidente che questa vessazione inspiegabile rappresenta di fatto un grave aspetto della politica sanitaria regionale. Visti i numeri della popolazione raggiunta dalle Ordinanze, ora costretta ad impugnare o a pagare, si palesa un serio problema del territorio Romagnolo e del rapporto dei cittadini con le Istituzioni, sanitarie e non solo. Andrebbe inoltre considerata la problematica relativa all’aver distolto numerosi dipendenti Ausl da compiti importanti, adibendoli da qualche tempo alla full immersion della redazione delle centinaia di Ordinanze Ingiunzioni”.

“Per questo – chiosa Montevecchi – ho appena depositato una interrogazione rivolta alla giunta regionale per sapere se è a conoscenza della critica situazione rappresentata e se ritiene che possa continuare ad essere questo il rapporto istituzionale che la sanità regionale vuole mantenere con la cittadinanza.

Voglio sapere se la sanità regionale intende affrontare la legittima obiezione di coscienza alle vaccinazioni con le sanzioni, la punizione e la vessazione, oppure intraprendere, come dovrebbe, una gestione più seria improntata al dialogo e all’informazione, elementi teoricamente dovuti nelle politiche sanitarie.  

Infine, chiedo alla giunta se ritiene corretto il comportamento dell’Ausl Romagna di notificare Ordinanze-Ingiunzioni nonostante le suddette sanzioni siano già prescritte, costringendo di fatto le famiglie a spendere comunque proprie risorse per poter vedere annullate le citate Ordinanze”.

 

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