“Chissà se l’assessore Raffaele Donini, espressione di punta della Giunta di Stefano Bonaccini, ha riflettuto prima di preannunciare, in conferenza stampa, che la zona rossa per l’Emilia-Romagna perdurerà anche dopo Pasqua. Se avesse aspettato i pronunciamenti odierni del premier Mario Draghi forse avrebbe, se non altro, fatto un passo indietro. L’atteggiamento iperchiusurista della Regione sembra infatti dettato solo da problemi connessi all’insufficiente risposta del sistema sanitario regionale: difficoltà nei tracciamenti, cure domiciliari carenti e, a quanto è dato di sapere, senza protocolli univoci, posti letto di cui non si è organizzato per tempo un vero incremento, anche con la predisposizione di reparti a bassa intensità in strutture extraospedialiere. Ma anche il piano vaccinale fa acqua. Ci segnalano ancora la mancata vaccinazione di ‘grandi vecchi’ confinati in casa. E’ sempre più difficile, d’altra parte, dare credito alle parole di Donini. Il 22 marzo, per esempio, l’assessore ha dichiarato su FB che ‘in settimana ci avvicineremo alle 20.000 dosi somministrate al giorno’, mentre un mese fa sosteneva che il programma vaccinale della Regione avrebbe assicurato 45mila dosi giornaliere, 1,3 milioni al mese. Cifre in libertà e dati ancora poco chiari per giustificare restrizioni che sembrano mirate a sterilizzare le proteste e il dibattito, drammatizzando ulteriormente una situazione generale non certo rosea. L’auspicio è che anche il governo regionale sappia prendere ispirazione da Draghi che oggi in Parlamento ha dato ben altri segnali sulla necessaria programmazione delle aperture dopo Pasqua, in particolare della scuola. Noi sosteniamo questa posizione che prevede una possibile ripresa della scuola in presenza fino ad arrivare a quella di attività commerciali, ristoranti e palestre, ovviamente seguendo i necessari protocolli di sicurezza a tutela della salute dei cittadini”.
Così in una nota il parlamentare della Lega, Jacopo Morrone.