“Ma come si permette un capo di gabinetto di esprimere pubblicamente valutazioni politiche che non gli appartengono? Che faccia il dirigente, che stia nel suo e non si allarghi. Certo, comprendiamo la sua necessità di dare sfogo all’anima Pd che gli è propria nonostante gli insuccessi passati e recenti, ma Ubaldi dovrebbe sapere che chi fa politica è una cosa e chi viene pagato per fare il dirigente comunale è un’altra. Quindi, se non bastassimo noi, qualcuno della sua corrente e della sua area glielo ricordi, perché altrimenti si va incontro a figure barbine.
Noi, come Fratelli d’Italia, abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio comunale rivolta all’assessore al Turismo Mattia Guidi. Lui ci deve rispondere, non Ubaldi. E soprattutto non si deve permettere di associare il nome “clan” al primo partito della città. Fratelli d’Italia svolge ruolo di opposizione, ma ha sempre presentato proposte costruttive e mai polemiche. Il tono usato da Ubaldi nelle sue invettive riferite via stampa è di un’arroganza senza eguali, che noi rispediamo al mittente e che non si deve permettere di usare nei confronti di nessuno. Perché, e lo ricordiamo ancora, lui oggi è un capo di gabinetto profumatamente pagato con i soldi dei contribuenti e non un politico. Questo deve essere chiaro e se non gli è chiaro qualcuno dei suoi glielo ricordi, magari lo stesso sindaco che lo ha scelto e che sull’argomento specifico rimane in silenzio segno inequivocabile della sua debolezza oppure il segretario del suo partito che ama spesso fare l’avvocato difensore di questa amministrazione.
Entrando poi nel merito, ma solo per amore di verità, bisogna che questi signori vadano in giro per Riccione ad ascoltare il malcontento della gente. E’ necessario che si rendano conto che per farsi capire devono usare metodi e linguaggio alla portata di tutti, l’élite qui non serve. E’ offensivo dire, come ha fatto, che “i riccionesi non capiscono gran parte dei progetti…”. Ad Ubaldi non vieneil dubbio che forse questo progetti sono fatti in modo tale da non essere capiti o accettati? Servono i fatti, la concretezza, le opere, i risultati. Non le chiacchiere tra l’altro riferite da chi non è nemmeno parte in causa.
Fratelli d’Italia attende la risposta alla sua interrogazione da Guidi. Dall’assessore: gli intermediari e le interposte persone facciano il loro e non si immischino. E soprattutto siano capaci di distinguere e di essere precisi. I clan fanno parte della mafia, non della politica e del confronto democratico di Riccione. Ubaldi chieda scusa per i modi e per i toni usati”.
Stefano Paolini
Consigliere comunale
e coordinatore locale di Fratelli d’Italia