La domanda che sorge spontanea, dopo il battibecco che vi stiamo per raccontarvi, è: ma perché non se le dicono tra di loro anziché coinvolgere i media? Tutto nasce da un post pubblicato sui social dal vicesindaco di Santarcangelo Pamela Fussi. "Vice Sindaco Pamela Fussi - scrive il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi - sostiene che la cannabis non genera dipendenza, ma solo fame chimica? Merita premio Disinformazione 2022. Un politico dovrebbe occuparsi di prevenzione contro ogni tipo di droga, attraverso una corretta e non faziosa informazione. Leggo che il Vice Sindaco di Santarcangelo, Pamela Fussi, afferma che la cannabis non genera dipendenza, ma solo fame chimica. Direi che il premio 'Disinformazione 2022', anche se prematuramente, se lo sia già aggiudicato e meritato tutto - inoltre prosegue Montevecchi - Nel caso in cui il Vice Sindaco non volesse ritirare l'ambito premio, in alternativa può rivolgersi alla Comunità di San Patrignano e ad altri esperti sulla tematica che la sapranno informare adeguatamente, in modo da evitare altre future simili sparate che un membro delle istituzioni non può permettersi di fare. Un politico che ha a cuore la salute dei cittadini, specialmente dei giovani e giovanissimi - sottolinea il giovane Consigliere Regionale - non dovrebbe parlare per dare aria alla bocca, ma occuparsi di prevenzione contro ogni tipo di droga, attraverso una corretta e non faziosa informazione. Ricordo al Vice Sindaco Fussi che la 'dipendenza da cannabis' o 'disturbo da uso di cannabis' è definito nella quinta revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come l'incapacità o la non volontà di un soggetto di interrompere l'uso continuato di cannabis, nonostante ciò comporti una compromissione clinicamente significativa. E ricordo pure che secondo il 'National Cannabis Prevention and Information Centre' in Australia, un comportamento osservabile e indicatore di 'disturbo da utilizzo da cannabis' è un aumento del tempo che la persona spende nel ricercare, nel consumare, nel parlare di cannabis anche attuando comportamenti insoliti o diventando nervoso/ostile se non riesce a soddisfare il bisogno della sostanza" conclude il Consigliere Regionale Montevecchi.
Immediata la replica della Fussi: "Nel contesto del dibattito seguito alla decisione della Corte costituzionale sul referendum – contesto che non si può ignorare – ho voluto lanciare una provocazione per far sì che il dibattito su questo tema, sentito a tal punto che la proposta di referendum ha raccolto più di 500.000 firme in una settimana, non venga definitivamente liquidato. Limitarsi a contestare una singola affermazione – che peraltro ha chiaramente un carattere provocatorio, a differenza delle uscite del consigliere Montevecchi a sostegno di Viktor Orbán – significa non cogliere la complessità di un argomento rispetto al quale non ci si può semplicemente dividere nel “partito della droga” contro il “partito della legalità”. Questo anche perché è piuttosto ipocrita riempirsi la bocca di legalità e poi sostenere una situazione normativa che, attraverso il proibizionismo, alimenta l’illegalità e l’immenso traffico di cui beneficia soprattutto la criminalità organizzata. Non tutte le droghe sono uguali, e chi tenta di far passare questa idea vuole seppellire sotto la sabbia un argomento che la società italiana chiede di affrontare pubblicamente".
Gran finale con la controreplica di Montevecchi: " Il Vice Sindaco Fussi dopo aver allegramente dichiarato che la cannabis non genera dipendenza, si rende conto di averla sparata talmente grossa da essere costretta a ritrattare arrampicandosi sugli specchi e affermando che le sue parole sarebbero state “solo una provocazione”. Peccato che fossero molto chiare, poiché ‘scripta manent’. Riguardo le sue successive affermazioni, che la vedono schierata dalla parte della legalizzazione, utilizzando l’argomentazione secondo cui il proibizionismo alimenterebbe l’illegalità e il traffico di cui beneficia la criminalità organizzata, le ricordo le parole del magistrato antimafia Paolo Borsellino che proprio in merito spiegò: “Mi sembra che sia da dilettanti di criminologia pensare che liberalizzando il traffico di droga sparirebbe il traffico clandestino”. Parole che il Vice Sindaco Fussi dovrebbe prima ascoltare integralmente, poi comprendere, per evitare di trattare tematiche con la superficialità che ha dimostrato anche questa volta”.