Al via un nuovo studio, in Emilia-Romagna, voluto dalla Regione per valutare la fattibilità di un percorso di produzione di plasma, la componente liquida del sangue, da pazienti e donatori che hanno contratto l'infezione da Sars-CoV-2 sviluppando poi gli anticorpi. L'immunoterapia passiva effettuata con l'impiego del plasma dei pazienti guariti - definito plasma iperimmune o "convalescent plasma" - potrebbe infatti rappresentare un approccio da tenere in considerazione nel trattamento delle infezioni da Sars-CoV-2, sulla base delle esperienze maturate in altri Paesi, tra cui Cina e Stati Uniti. Il protocollo arruolerà, su base volontaria, due gruppi di persone: i pazienti che hanno sviluppato l'infezione in tempi recentissimi, precedentemente ospedalizzati o in quarantena fiduciaria a domicilio e attualmente guariti; e i donatori periodici volontari di plasma, che hanno contratto l'infezione in forma asintomatica o paucisintomatica, individuati tra coloro che si presentano per l'aferesi - cioè la donazione mirata, solo di alcune componenti del sangue, come il plasma - periodica.
"Come avevamo indicato, la nostra Regione vuole contribuire al meglio a tutte le sperimentazioni e protocolli di cura al Coronavirus - spiega l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - Da un lato continuiamo a fare lo screening ai donatori, che ringraziamo per la disponibilità e il servizio offerto, oltre che ai cittadini, alla comunità scientifica; dall'altro abbiamo definito un protocollo di studio anche per valutare quale potrebbe essere la reale capacità produttiva di plasma iperimmune da parte della nostra rete trasfusionale".
La Regione Emilia-Romagna ha inoltre aderito, per il versante clinico, allo studio nazionale comparativo "randomizzato" - l'assegnazione del trattamento nei soggetti avviene, cioè, con metodo casuale - Tsunami (acronimo di TranSfUsion of coNvalescent plAsma for the tratment of severe pneuMonIa due to Sars-CoV-2), che ha l'obiettivo di verificare l'efficacia della terapia con plasma in pazienti affetti da polmonite causata dal virus.