La nuova frontiera della lotta alla depressione potrebbe passare dai funghi allucinogeni o, come vengono detti, “magici”. Tutto deriva da un ingrediente psicoattivo che si chiama psilocibina e che al momento è al centro di uno studio clinico di fase 1 portato avanti da un team di psichiatri del King’s College di Londra. Ad 89 volontari sono state date dosi di psilocibina o placebo. Chi ha assunto psilocibina ha avuto esperienze di euforia e stati d’animo alterati ma non si sono manifestati effetti negativi sul sistema cognitivo o emotivo. Il capo investigatore sostiene che i primi risultati sono rassicuranti e supportano l’ulteriore sviluppo della psilocibina per pazienti con problemi di salute mentale che non sono migliorati con la terapia convenzionale quelli con depressione resistente al trattamento. Si inizierà presto uno studio clinico di fase 2 su 216 pazienti in Nord America ed in Europa e i risultati sono attesi per il 2021. La psilocibina in sintesi funziona in modo opposto ai più comuni farmaci antidepressivi: aumenta la connessione emotiva anzichè attenuarla e il meccanismo sembra funzionare bene.
dott. Alessandro Bovicelli