A scoprire il ruolo attivo benefico di alcuni ceppi batterici che vivono all’interno del microbiota è uno studio diretto e coordinato da Humanitas e sostenuto da fondazione Airc i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Microbiology. Il tumore del colon –retto è una delle neoplasie a più elevata incidenza nel mondo occidentale e rappresenta il 9,4% di tutti i tumori negli uomini e il 10,1% nelle donne. In Italia ci sono 34.000 nuovi casi all’anno e nel 70% dei casi il tumore si sviluppa nel colon mentre nel 30% dei casi nel retto. Era già noto che il microbiota intestinale svolgesse un ruolo attivo nello sviluppo del tumore, dicono gli studiosi, ma ora è stato fatto un passo in avanti. Finora erano stati individuati i batteri che promuovono la formazione dei tumori ma ora è stato scoperto un ceppo di batteri protettivi capaci di bloccare il proliferare incontrollato delle cellule cosa che invece non accade nel caso di una loro mancanza. Cosa significa in pratica per il paziente? Il primo potenziale risvolto è aprire nuove strade alla diagnosi precoce. I ricercatori sostengono che questa scoperta può essere anche un punto di partenza per nuove cure restituendo il batterio sotto forma di probiotico anche se il cammino di trasformazione dal laboratorio al letto del paziente sarà lungo.
dott. Alessandro Bovicelli