Arrivano dalla ricerca italiana nuove speranze per i pazienti con tumore del colon- retto per i quali si apre la possibilità di una cura chemio-free grazie agli inibitori dell’enzima Parp, la proteina implicata nella riparazione del Dna delle cellule tumorali danneggiate dalla chemioterapia e che le rimette in moto favorendone la crescita e lo sviluppo. La notizia arriva da uno studio appena pubblicato su Clinical Cancer Research a cui hanno contribuito ricercatori dell’Istituto di Candiolo Irccs e dell’università di Torino. Il tumore del colon-retto , solo nel 2018, ha fatto registrare oltre 50.000 nuove diagnosi occupando il secondo posto tra le cinque neoplasie più frequenti. I ricercatori hanno osservato che gli inibitori di Parp arrestano la crescita di un sottogruppo di tumori del colon retto e che le cellule tumorali intestinali colpite dagli inibitori di Parp sono accomunate dalla sensibilità alla terapia con oxaliplatino. Tale terapia è altamente efficace, tuttavia i pazienti sono costretti, a un certo punto, a bloccarla per l’alta tossicità. E’ qui che potrebbero entrare in gioco i Parp – inibitori che impediscono a questa proteina “officina” di riparare la rottura del Dna derivata dalla chemioterapia e quindi di replicare il proprio Dna per crescere e svilupparsi. Gli studiosi affermano di essere all’inizio di un lungo e complesso percorso. Per arrivare a questa scoperta hanno utilizzato colture in vitro di tessuti dei pazienti che consentono di testare rapidamente nuovi farmaci e di personalizzare le terapie. Il prossimo passo sarà trasferire le osservazioni fatte in laboratorio in un trial clinico che metta a disposizione dei pazienti con tumore del colon retto questi agenti anti-tumorali.
dott. Alessandro Bovicelli