È stato uno dei ‘compagni di viaggio’ di Federico Fellini, dalla fine degli anni '60 fino agli spot tv del 1992. Un quarto di secolo di luci e suggestioni che ha unito il regista riminese a Giuseppe Rotunno, uno dei più grandi maestri della fotografia internazionale, morto ieri all’età di 97 anni.
La sua visione ha contribuito a rendere Amarcord uno dei capolavori del cinema mondiale, consegnando all’immaginario collettivo scene indimenticabili, quali il passaggio del Rex o l’apparizione del pavone sotto la neve in piazza.
Quello tra Fellini e Rotunno fu un sodalizio duraturo e proficuo. Iniziarono a collaborare nel 1968 sul set di Toby Dammit, anche se i due avevano lavorato per quasi un anno alla preparazione del Viaggio di G. Mastorna. Dopo Toby Dammit arriva il Satyricon, I Clowns, Roma, Amarcord, Il Casanova, Prova d'Orchestra, La città delle donne, E la nave va e dopo dieci anni gli spot pubblicitari per la Banca di Roma.
Di Rotunno si ricorda un passaggio a Rimini nel 2002, tra gli ospiti del convegno “L’eredità di Federico Fellini. Un patrimonio da conservare valorizzare trasmettere”, organizzato a Rimini, al teatro degli Atti, dalla Fondazione Fellini. Mentre all’interno della grande mostra “Fellini100. Genio Immortale”, allestita a Castel Sismondo per celebrare il Centenario felliniano, è stato esposto uno dei suoi esposimetri utilizzato sui set, compreso quello di Amarcord. Un ‘ferro del mestiere’ esposto in una sezione della mostra appositamente dedicata ai maestri della luce come Rotunno o Tonino Delli Colli, a cui sarà riservato uno spazio anche all’interno del Museo Internazionale Federico Fellini.
Oltre a Fellini, tra le collaborazioni più importanti di Rotunno non si può non citare quella con Luchino Visconti (sul set di Senso come direttore della prima unità, Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli, il Gattopardo, Lo straniero) e ancora con Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli e Lina Wermuller mentre tra i registi stranieri spiccano Henry King, Samuel A. Taylor, Henry Koster, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Houston, Mike Nichols, Monte Hellmann, Bobb Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred Zinnemann, Terry Gilliam e Sydney Pollack.
Nella sua lunga carriera ha vinto Sette Nastri d'argento, tre David di Donatello e una nomination all'Oscar per la migliore fotografia nel 1980 per All That Jazz - Lo spettacolo continua di Bob Fosse, film per cui vinse anche un Bafta. Un'altra candidatura agli Oscar inglesi l'aveva ricevuta nel 1976 per Il Casanova di Federico Fellini.
Attivo, nonostante l'età avanzata, Rotunno è stato responsabile del corso di Fotografia presso il Centro Sperimentale fino al 2013 e ha supervisionato in prima persona moltissimi lavori di restauro dei suoi film tra cui quello di Rocco e i suoi fratelli di Visconti e appunto di Amarcord di Fellini, restauro realizzato in collaborazione con il Comune di Rimini.