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Spettacolo 14:01 | 25/02/2019 - Dal Mondo

AND THE OSCAR GOES TO...

Una cerimonia degli OSCAR 2019 senza conduttore unico ma con un’alternativa di star che consegnano i premi e alcune performance dal vivo come quelle dei Queen e di Lady Gaga. Quest’anno nessuno è rimasto a secco di riconoscimenti, tranne Glenn Close che a 71 anni forse meritava il riconoscimento per l’interpretazione in THE WIFE. Una edizione all’insegna della correttezza e della pluralità razziale, senza proclami politici a parte il discorso di Spike Lee che, da sempre escluso dai premi più importanti, dopo 40 anni di carriera si porta a casa con il suo team l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale con BLACKKKLANSMAN. Miglior attore protagonista RAMI MALEK per BOHEMIAN RHAPSODY, un film che colleziona un totale di 4 Oscar con i due al sonoro e quello al montaggio. Miglior attrice protagonista OLIVIA COLMAN per LA FAVORITA, il più inatteso. Miglior attore non protagonista MAHERSHALA ALI per GREEN BOOK, che vinse due anni fa per Moonlight nella stessa categoria. GREEN BOOK decretato anche miglior film e miglior sceneggiatura non originale, un buddy movie tradizionalista. Miglior attrice protagonista REGINA KING per SE LA STRADA POTESSE PARLARE, meritatissimo. A STAR IS BORN grande favorito vince solamente il premio come miglior canzone SHALLOW cantata da Lady Gaga e Bradley Cooper. ROMA altro favorito vince come miglior film straniero e Alfonso Cuaron vince per la regia e la fotografia. BLACK PANTHER il film fantasy della Marvel Studios vince 3 Oscar per i costumi, la scenografia e la colonna sonora originale. A prescindere dai risultati dei premi più importanti nel mondo della cinematografia assegnati dalla giuria dell’Academy, tutti i film presentati sono opere d’arte uniche. Che ci incantano e ci fanno sognare.

C.B.