Doveva essere una delle punte di diamante dell'estate riminese: il Beat Village, organizzato alla Darsena di Rimini, presentava un cartellone di concerti di tutto rispetto, variegato e internazionale. Poi, però, molte date sono saltate: hanno annullato Massimo Ranieri, Renzo Arbore, Vinicio Capossela i Procol Harum e Tony Hadley. Fino a che, ieri sera, si è rischiato il tumulto per il concerto di Al Bano e Romina, saltato quando gli spettatori erano già sotto al palco. L'organizzazione, in pratica, non ha pagato nessuno.
"L'avremmo fatto gratis per il pubblico che aveva acquistato i biglietti - ha detto Al Bano -, ma quando abbiamo scoperto che anche gli addetti al palco e agli impianti non erano stati pagati abbiamo annullato tutto. Sono infuriato, ma i nostri fan devono sapere che non è colpa nostra, siamo caduti in una trappola".
Il Beat Village è finito così: l'assessore Jamil Sadegholvaad ha annunciato che il Comune ha revocato alla manifestazione il patrocinio gratuito che era stato concesso.
E adesso? Adesso con tutte le denunce e le controdenunce arrivate o in arrivo sarà inevitabile l'inchiesta giudiziaria. Al Bano ha parlato di "trappola", il patron Righetti ha tolto il disturbo pochi giorni prima che finisse tutto nel caos ed il Comune non ci sta a fare figure barbine come queste. Ma più di tutti bisognerà capire come l'organizzazione intende rimborsare le migliaia che ieri attendevano il concerto del duo più famoso d'Italia. Dispiace perché nel calderone c'è finita, a propria insaputa, gente perbene. Auspichiamo che su tutta la vicenda sia fatta luce e che i responsabili di quello che è successo paghino.