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Spettacolo 11:18 | 13/10/2022 - Valconca

Residenza Collettivo Giulio e Jari all'arboreto Teatro Dimora

Dal 14 al 28 ottobre L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino è pronto ad accogliere in residenza C.G.J. Collettivo Giulio e Jari per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo Pas de deux. La residenza rappresenta l’ultima tappa del percorso di sostegno DNAppunti coreografici prima del debutto a RomaEuropa festival.

DNAppunti coreografici è un progetto di sostegno per giovani coreografi e coreografe under 35, strutturato in diverse fasi di ricerca e creazione (raccolta delle proposte, visione degli studi, residenze creative, contributo alla produzione) che nasce da un lavoro sinergico su territorio nazionale tra Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio SieniOperaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, Centro di Residenza Emilia Romagna (L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale), Fondazione RomaeuropaGender Bender Festival di Bologna,Triennale Milano Teatro.

Al termine della residenza, nella serata di venerdì 28 ottobre alle ore 21 al Teatro Dimora di Mondaino, gli autori Giulio Petrucci e Jari Boldrini presenteranno una prova aperta al pubblico. (Ingresso a contributo libero, prenotazione consigliata: [email protected] indicando nome, cognome, numero di telefono, n° posti oppure telefonando al tel. 0541.624003 – cell. 331.9191041).

L’attrazione per l’immaginario del Pas de deux accompagna l’esplorazione della potenza di un sistema scenico che, nella storia del balletto, ha messo in luce il profondo valore del legame e della relazione.Prendendo spunto dagli aspetti essenziali del passo a due, la performance sviluppa un linguaggio coreografico che, grazie al movimento, apre la possibilità di liberare stati emotivi attraverso intenzioni, dinamiche e incastri spaziali. L’emersione di climax e di atmosfere sempre più rarefatte guida gli interpreti in un luogo di totale astrazione, dove ogni forma di dialogo ricrea scorci di narrazione senza definire mai un concreto. Un percorso di paesaggi visivi esplorato attraverso il corpo, che attinge ad un illusorio senza tempo per trasmettere nuove forme di virtuosismo.

(Foto Cosimo Trimboli)