Il Belvedere di piazzale Kennedy a Rimini che si apre su un panorama meraviglioso è uno spazio controverso:per alcuni un capolavoro du urbanistica e ingegneria, per altri un tentativo fallito di occultare un mega depuratore. Al di là di ogni diatriba, ieri sera nell'arena incastonata tra la roccaforte protesa verso il mare, l'artista romagnolo Raffaello Bellavista ha presentato un concerto che ha catturato l'attenzione e i cuori di tutti i presenti.
L'evento rientrava all'interno del Festival “Suoni, Parole: un Simposio informale sotto la Luna” che aveva regalato la sera precedente a migliaia di turisti e ai molti romagnoli presenti un'altra grande serata di musica e cultura, con il grande Andrea Mingardi e la sua possente band.
Raffaello ha trascinato il grande pubblico presente con una proposta che si può veramente definire musica totale, perché l'artista che nasce come pianista classico per poi apristi al canto lirico come baritono mozartiano, grazie alla sua incontenibile energia ama scatenarsi, spaziando in tutti generi, così ieri sera si è passati dai classici della lirica, alle più iconiche canzoni d'autore, dai classici napoletani a struggenti rielaborazioni delle pietre miliari del rock-pop: favolosa la rielaborazione di Light My Fire dei Doors, contaminata con le improvvisazioni di Friedrich Gulda un grande pianista classico che amava sconfinare nel jazz. Strepitoso il finale con una Romagna Mia lirica che ha ridato la giusta dignità all'inno della Romagna, canto liberatorio durante gli eventi calamitosi di maggio.