Quattro batoste a fila, Coppa Italia compresa, possono davvero bastare. Il Rimini di Troise domani sera al Romeo Neri (si gioca alle 20,45), ha la possibilità di tornare a fare punti, opposto ad una squadra, il Pescara, che tanto assomiglia ai biancorossi. Entrambe i team soffrono di “mal di discontinuità”. Una malattia che si prende quando non ci sono delle sicurezze da parte di tutti, quando il bagaglio tecnico della formazione che si messa insieme non è quello che si pensava. Ed eccole una di fronte all’altra, queste malaticce: Rimini e Pescara, due società che per ora non hanno centrato gli obiettivi che si erano prefisse la scorsa estate. Abruzzesi con 45 punti in carniere. Romagnoli sotto, a inseguire, a quota 38. All’andata la contesa terminò in parità, 1 a 1, la rete di Morra diede un punto importante ai ragazzi della Presidente Di Salvo.
Formazione: fuori per infortunio Pietrangeli, Oddi, Leoncini, Marchesi. Megelaitis è squalificato. Cernigoi torna disponibile dopo essere stato appiedato dal giudice sportivo una settimana orsono. Quindi a centrocampo accanto all'insostituibile Langella, ci dovrebbe essere Sala e/o probabilmente Del Carro. Il ritorno di Lepri, possibile al centro della retroguardia. In campo 3 under: per cui chance anche per Malagrida e Semeraro.
Mister Troise analizza così la partita e il momento negativo della squadra che allena.
“Questa settimana abbiamo lavorato molto sulla testa, sulla concentrazione e non vediamo l’ora di scendere in campo. Credo che bisogna osservare la classifica e la prestazione. La classifica perché bisogna guardare avanti e indietro. Mancano sette game alla fine e non bisogna dare nulla per scontato. Sul rendimento è chiaro che si vanno ad analizzare tante componenti che sono venute a mano. Dobbbiamo cercare di tornare a fare delle prestazioni di livell. Non che non ce l’abbiano messa tutta, ma abbiamo meno degli avversari. Mi ripeto. Tanto lavoro è stato fatto sulle situazioni che ci hanno procurato la sconfitta, abbiamo recuperato energie, ho battuto molto su fiducia, responsabilità, motivazione. Questo, lo ribadisco, è un aspetto molto importante. Aver la testa giusta, la motivazione fa si che non si agisca solo sulla testa, ma anche sul piano del gioco, sulla fase di non possesso piuttosto che un piazzato”.