La partita era terminatam, dopo il 90', con 7 ammoniti e 5 espulsi complessivamente, il direttore di gara, un ragazzo di 17 anni, è stato vittima dell’ennesimo episodio di violenza verificatosi su un campo da calcio. La partita in questione era quella del campionato di calcio Under 14 provinciale tra Riccione Calcio 1926 e Rivazzurra, disputatasi domenica scorsa nello stadio a Spontricciolo e vinta dai padroni di casa per 3-1. Il parapiglia è scoppiato al termine dell’incontro, quando l’arbitro ha offerto la mano in segno di saluto all’allenatore del Rivazzurra, che, non solo ha rifiutato, ma ha continuato le sue vivaci proteste in merito ad alcune decisioni di gara. A quel punto il fischietto ha estratto il cartellino rosso e la situazione è degenerata.
Il tecnico è andato muso a muso con l’arbitro – come si legge nella decisione del giudice sportivo Maria Luisa Trippitelli – e lo ha minacciato a più riprese. Un comportamento che ha scatenato la reazione dei suoi calciatori (quasi tutti 14enni), che hanno accerchiato il direttore di gara mentre proferivano al suo indirizzo insulti di ogni tipo e persino minacce di morte. E lo stesso accadeva sugli spalti, con alcuni genitori dei giocatori del Rivazzurra inferociti con il 17enne, invitato ad ammazzarsi e a darsela a gambe.
Sono stati i dirigenti della squadra di casa a intervenire in sua difesa, scortandolo fuori dal campo e chiedendo l’intervento dei carabinieri, arrivati sul posto con due pattuglie per riportare la calma e permettere al giovane arbitro di lasciare l’impianto sportivo senza conseguenze. Dieci i turni di squalifica inferti dal giudice sportivo all’allenatore del Rivazzurra e 800 gli euro di ammenda per la società riminese. “Condotte sportivamente inaccettabili – si legge nella sentenza – soprattutto da chi ha il compito di educare giovani atleti”.