Minuto 3’ di Stella vs Tigers, campionato di serie D. Filippo Guiducci entra in campo e prende posto al fianco del fratello maggiore, l’ala piccola Tommaso Guiducci (classe ’96). All’ottavo del secondo periodo, Simone (2004) e Daniele (2004) affiancano il primogenito della covata Buo, Andrea (2000). Totale: cinque fratelli in campo, a spingere i Tigers. Se non è record in serie D… E il risultato poteva persino essere più straordinario, se Alberto (’98) e Michele Rossi non fossero stati appiedati dal Covid-19, e Federico Guiducci, play classe 2000 (uno dei Tigers che ha conquistato la promozione in D) non si fosse trasferito a Bologna per studio.
La “fratellanza” Tigers già così è davvero ben nutrita, allegra e talentuosa, anche in prospettiva. Daniele si è segnalato in U18 Eccellenza (con Ap Titano, ma è un vero “prodotto” Tigers), Filippo è un classe 2005 di prospettiva. Tutti sono accomunati da una grande passione per la palla a spicchi. “Essere contemporaneamente in partita tutti e tre? Era nei sogni di bambino di scendere in campo insieme almeno per un minuto, la speranza è divenuta felice realtà. – commenta il maggiore dei Buo, Andrea – Anche a casa parliamo di basket e dei Tigers ma poi inizia la vera partita: quella per chi mangia di più tra noi!.
“Non è la prima volta che capita, a Villa Verucchio, allenare fratelli. – assicura coach Cristian Evangelisti - In serie D, però, e con quelle proporzioni. Durante il riconoscimento, mettiamo in difficoltà gli arbitri: loro chiamano Buo, e tutti si chiedono: quale dei tre? Stesso accade per i Guiducci.
Ciascuno di loro è una persona unica ma è un piacere grandissimo avete tanti fratelli giocare la pallacanestro. Come nel riminese ci sono state le dinastie Panzeri e Benzi, per fare un esempio, anche Villa Verucchio ha le sue ‘casate’ ed è un bene per la palla a spicchi”.
“È divertente giocare al fianco di mio fratello Filippo, un’esperienza che ho già provato in precedenza con Federico. – assicura il più grande dei Guiducci, Tommaso – Cerco di infondergli fiducia, dentro e fuori dal campo”.
“Che emozione! – è ancora elettrizzata mamma Grazia Buo – Non mi aspettavo di vederli giocare tutti e tre contemporaneamente. Daniele, poi, non scendeva sul parquet da tanto tempo.
Mi fa enormemente piacere vederli insieme sul parquet. E le partite proseguono a casa, dove i ragazzi si confrontano sull’andamento della gara e noi genitori ascoltiamo volentieri ma senza interferire”.
“Nell’ultima gara di campionato il nostro roster era composto da dieci ragazzi di Villa Verucchio, un play di Pietracuta ma che ha fatto tutte le giovanili nei Tigers e un ragazzo di Santarcangelo il cui primo tesseramento è stato con Villanova. – fa notare orgoglioso il presidente Lorenzo Meluzzi – La presenza di tanti fratelli si colloca piacevolmente in un contesto di forte identità e territorialità. La società è fiera di queste caratteristiche positive”.
E anche per il futuro, la “fratellanza a spicchi” formato Tigers è assicurata. All’orizzonte si stagliano già i fratelli Brolli, gli Antolini, i Masini e i Fabbri.
(Foto Alfio Sgroi)