Ci sarà anche la giornalista di Meteo.it Stefania Andriola tra le guest-star della 22esima edizione della Gran Fondo di Riccione, la storica rassegna ciclistica in programma il 24 marzo nella Perla verde dell’Adriatico.
L’evento si chiama “Woman on bike” e sarà una sfilata-corteo di bici per le vie cittadine con soste programmate in tre punti di ristoro, in cui saranno allestite delle bici storiche per ricordare e onorare le donne del passato che utilizzavano la bicicletta come mezzo di spostamento per il loro lavoro, trasportando frutta e pescato.
Una presenza non “da passerella” ma con un significato importante visto che Stefania - volto ormai familiare delle reti Mediaset con quasi 80mila follower su Instagram - sarà la madrina ufficiale della “Pedalata in Rosa” in programma il sabato precedente (23 marzo) alla Gran Fondo.
Un ruolo che - come lei stessa precisa - interpreterà “con grande entusiasmo”, visto che Stefania, torinese di nascita ma brianzola d’adozione, è da sempre innamorata del ciclismo.
Con il mondo delle due ruote, del resto, ci ha sempre flirtato, fin da quando - più di vent’anni fa - fu reclutata dal Giro d’Italia come “Ragazza EstaThe”, ovvero la splendida “Miss” incaricata di premiare giornalmente la maglia rosa: “Che fossi una grande appassionata di bicicletta - ammette - se n’erano accorti un po’ tutti in famiglia, sin da quando, a 3 anni, pedalavo come una scheggia sul mio triciclo che, tra parentesi, ancora oggi conservo gelosamente. L’esperienza del Giro, però, con l’entusiasmo travolgente del suo pubblico oceanico, fu una specie di folgorazione che, dentro di me, tramutò una passione in amore. Del resto, in quegli anni ebbi l’onore di premiare nomi iconici delle due ruote, da Petacchi a Garzelli, da Simoni ad un certo Marco Pantani al suo ultimo Giro…”.
Già a quei tempi, elegante e disinvolta sul palco di Rcs, il suo sorriso non passa inosservato, ma Stefania dimostra ben presto che, dietro a una fisicità da modella, ci sono progetti professionali molto più ambiziosi. E così, venendo a contatto con i grandi giornalisti del ciclismo, piano piano, scopre l’amore per il mondo dell’informazione.
Dopo aver condotto la trasmissione “Bike Show” insieme all’ex ciclista professionista Danilo Gioia, nel 2008 segue il Giro d’Italia per Gazzetta dello Sport ed è il primo volto femminile “dell’Altrogiro Tv”, la web tv di Gazzetta dello Sport, esperienza replicata nel 2010, anno in cui vira sulle reti Mediaset. Inoltre, per cinque anni, sarà la testimonial al Giro della Pedalata di Banca Mediolanum: “Da giovanissima - ricorda - ho avuto la fortuna di conoscere, nella sala stampa del Giro, i giornalisti della Gazzetta dello Sport, ma anche Alessandra De Stefano, Philippe Brunell e Davide De Zan. Da ognuno di loro, che sono dei veri giganti del giornalismo sportivo, ho appreso qualcosa e, se oggi lavoro a questi livelli, è anche grazie a loro”.
E spigolando tra lavoro e passione, alla fine, Stefania si mette in sella: “E’ stato proprio il mio lavoro al Giro d’Italia a farmi amare sempre più le biciclette, quelle utilizzate dai professionisti”. E così, step by step, diventa anche lei una brillante ciclista amatoriale che con la sua bici - dapprima una Kuota (ribattezzata “Freedom”) ed ora con “Artemide” (una Liv) - quando il tempo glielo consente, percorre anche oltre 100 chilometri al giorno: “Il ciclismo, per me, è soprattutto libertà. La bicicletta ha salvato il mio umore durante i vari lockdown, mi ha fatto sentire libera nonostante tutte le restrizioni. Pur stando lontana dall’agonismo, in sella sono competitiva anche se le mie sfide sono soprattutto contro me stessa. Ammetto che sapere in anticipo che tempo farà prima di uscire ad allenarmi è una gran fortuna: mi permette di scegliere l'abbigliamento adeguato, anche se a volte mi rende un po' pelandrona quando so che troverò freddo o pioggia”.
A Riccione, dove veniva in vacanza d’estate con la famiglia quando era una bambina, sarà la testimonial della “Pedalata in Rosa”: “Il movimento ciclistico femminile in questi ultimi anni è cresciuto parecchio - evidenzia - anche se, quando esco in bici, di donne sui pedali non ne vedo ancora tantissime. Al di là delle differenze di genere, però, il messaggio che vogliamo lanciare con questa pedalata è che il ciclismo deve diventare davvero uno sport per tutti perché andare in bici fa bene alla salute e un allenamento regolare e costante, senza esasperazioni agonistiche, rappresenta uno dei fattori più importanti per il nostro benessere. A volte, ci si scoraggia perché i risultati non sono in linea con le nostre aspettative, ma fare sport è sempre una scelta intelligente perché è un toccasana per la salute e anche il modo migliore per contrastare lo stress dei giorni nostri”. Per il resto, a Riccione, rinfrescherà i ricordi dell’infanzia con la promessa di santificare una tradizione che non ha mai dimenticato: “A fine gara - confessa - una bella piadina non me la toglie nessuno!”.