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Turismo 14:24 | 08/08/2024 - Rimini

Sib-Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti della provincia, alzano i calici insieme agli ospiti a favore della balneazione. No allo sciopero

E' previsto per domani lo sciopero di 2 ore degli operatori balneari che protestano contro il caos delle concessioni balneari e chiedono al Governo di prendere decisioni in fretta. Il presidente provinciale del SIB Confcommercio, Riccardo Ripa: “La situazione delle spiagge è sempre più complicata. A Rimini protesteremo contro questo stallo istituzionale nella maniera più vicina al nostro spirito, da sempre vocato all’ospitalità: un brindisi insieme ai nostri ospiti per chiedere una Legge a tutela delle nostre imprese”.

Il presidente provinciale di Fiba Confesercenti, Fabrizio Pagliarani: “Il caos non accenna a diminuire mentre i tempi per trovare soluzioni sono sempre più stringenti. In questo contesto troviamo disorientati anche i nostri ospiti e per questo, invece di chiudere gli ombrelloni, brinderemo insieme a loro, che sono la nostra unica certezza

“Sulle spiagge la situazione delle concessioni demaniali è sempre più complicata. Viviamo sulla nostra pelle uno stallo istituzionale che si protrae da 14 anni – spiega il presidente provinciali del SIB- Fipe Confcommercio, Riccardo Ripa – a cui sono seguiti due anni di promesse non mantenute che hanno generato solamente confusione impedendo di programmare, investire, lavorare per il futuro. A rimetterci sono le nostre imprese, le nostre famiglie, ma anche il nostro turismo. Per questo come SIB-Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti, le due sigle più rappresentative del comparto balneare a livello nazionale, abbiamo deciso di dare una scossa forte, annunciando per domani, venerdì 9 agosto, uno sciopero su tutte le spiagge italiane con la serrata degli ombrelloni per alcune ore. Da noi nel Riminese, in accordo con i nostri rappresentanti nazionali e regionali,abbiamo deciso di scioperare in una maniera più vicina al nostro spirito, da sempre vocato all’ospitalità, senza danneggiare ulteriormente i nostri clienti, che come noi stanno vivendo questa brutta situazione di incertezza che mette a repentaglio proprio quel clima di accoglienza efamiliarità per cui ci scelgono. I balneari riminesi associati si uniranno dunque ai loro ospiti per un brindisi: un momento in cui chiedere insieme una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana, fiore all’occhiello del nostro turismo”.

“Purtroppo ogni giorno sembra peggio. Nelle ultime ore – dice il presidente provinciale di Fiba Confesercenti, Fabrizio Pagliarani – abbiamo assistito all’ennesimo rinvio della questione dei balneari al Consiglio dei Ministri, con il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali a scopo turistico-ricreativo, che probabilmente verrà discusso a margine di un non precisato nuovo Consiglio. Ma sappiamo che le ferie per governo e Parlamento sono alle porte, mentre noi restiamo qui nel limbo. Poi leggiamo che il governo sta ancora trattando a Bruxelles per trovare un punto di caduta tra la sua richiesta di tutela del turismo attrezzato evitando al tempo stesso la procedura di infrazione e la Commissione Europea che chiede di applicare la Bolkestein e che le spiagge vadano a gara dal 1° gennaio 2025. Molti Comuni italiani, invece, vanno in ordine sparso per costruire i bandi di gara e ora interviene anche la Regione Emilia Romagna, annunciando che sarà lei sul nostro territorio a dettare le linee guida per le gare di assegnazione delle concessioni balneari da parte dei Comuni, seguendo quanto previsto dalla Legge Draghi. Insomma, il caos non accenna a diminuire mentre i tempi sono sempre più stringenti”.

“In questo contesto – concludono Ripa e Pagliarani - troviamo disorientati anche i nostri ospiti, molti dei quali frequentano le nostre spiagge, i nostri servizi, da decenni. E non potrebbe essere altrimenti. Proprio per questo, invece di chiudere gli ombrelloni, domani brinderemo insieme a loro, che sono la nostra unica certezza, cercando di spiegare una situazione che ha ormai dell’incredibile e che sembrerebbe una barzelletta, se non fosse raccontata sulla nostra pelle”.