Cominceranno domenica 1° gennaio, primo evento santarcangiolese del 2023, le visite guidate alla mostra “Era una notte buia e luminosa” di Fabrizio Corneli, che dal 16 dicembre scorso hanno trasformato il centro storico di Santarcangelo in una galleria d’arte a cielo aperto.
Organizzate da FoCuS e Pro Loco in collaborazione con Città Viva nelle prime quattro domeniche del mese – 1, 8, 15 e 22 gennaio – le visite guidate consentiranno un approfondimento sulle nove installazioni realizzate dall’artista nel centro di Santarcangelo, per apprezzarne pienamente la magia e le suggestioni. La partenza è prevista alle ore 18 dal porticato del Municipio, per poi proseguire in piazza Marconi, via dei Nobili, alle grotte comunali e presso il giardino del Musas, per una durata di circa un’ora e mezza circa: non è necessaria la prenotazione, mentre per informazioni è possibile contattare la Pro Loco al numero 0541/624270 o alla mail [email protected].
Nell’itinerario saranno comprese anche due tappe speciali: la parete di poesia dialettale dello Sferisterio – con i versi di “La nèiva” di Nino Pedretti e “Nadèl” di Lello Baldini – e il “Pino di Natale” dedicato al pittore Pino Boschetti da Eron e Manolo Benvenuti. Arrivati alla conclusione della visita, al Combarbio sarà possibile gustare un bicchiere di vin brulè offerto dalle attività del centro storico in collaborazione con Città Viva. Il percorso del 1° gennaio sarà guidato dal direttore della fondazione FoCuS, Eugenio Tontini, mentre a fare da guida per le altre date sarà il poeta e scrittore Stefano Stargiotti.
Le opere di Fabrizio Corneli trasformano radicalmente lo spazio, ma allo stesso tempo hanno un effetto minimo su di esso: quando vengono attivate dalla luce, rivelano disegni di ombre, figure di volti, edifici o corpi sospesi a mezz’aria. In assenza di questa luce attivante, lo spazio delle pareti dove appaiono le forme e i disegni è quasi vuoto e nudo. Solo le lamelle metalliche, i pettini o altri materiali sporgono dal piano della parete: finché non c’è luce su questi ostacoli, le forme non vengono “attivate”.
“Da più di 40 anni come artista visivo utilizzo il materiale luce, imprendibile e onnipervasivo” spiega Fabrizio Corneli. “Cresciuto negli anni in cui McLuhan affermava ‘il medium è il messaggio’, anche nel mio caso la luce è diventata il messaggio. La luce mi è apparsa attraverso la sua naturale sorella, l’ombra: se c’è ombra, c’è luce. Con l’ombra la luce diventa tempo, diventa immagine, si rende visibile in un continuum che rende difficile stabilire dove finisce l’una e comincia l’altra. Il titolo ‘Era una notte buia e luminosa’ – conclude l’artista – vuole essere un ironico ossimoro relativo al mio lavoro con luce e ombra, ai tempi che viviamo pieni di paure e di speranze, e anche a Santarcangelo, ariosa e posta a volo di uccello sulla piana della Romagna, ma internamente scavata da grotte, come misteriose correnti telluriche”.