Serata di controlli quella di venerdì 23 ottobre per la verifica del rispetto della nuova ordinanza contingibile e urgente, firmata mercoledì scorso dal sindaco Andrea Gnassi, che limita la vendita di bevande alcoliche durante le ore notturne. Nello specifico il provvedimento prevede il divieto da parte di tutti gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio, compresi quindi i distributori automatici, minimarket ed esercizi artigianali, di bevande alcoliche e superalcoliche dalle 21 alle 5 del mattino. L’ordinanza è conseguente all’ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri del 18 ottobre scorso, che ha stabilito nuove prescrizioni alle attività come ristoranti, bar e pub, prevedendo il solo consumo al tavolo dalle 18 e con chiusura alle 24, con l’obiettivo di mantenere il necessario distanziamento interpersonale tra i clienti e soprattutto per evitare la possibilità che si formino assembramenti fuori dai locali, riconosciuto come uno dei fattori di rischio contagio in questa delicata fase di emergenza sanitaria.
Nel primo servizio di controllo, ieri sera, gli agenti della Polizia Locale di Rimini hanno monitorato l’attività dei minimarket aperti in centro e in zona mare, sanzionandone 4 per violazione della nuova ordinanza e dell’articolo 34 ter (vendita in contenitori di vetro). In particolare 3 dei quattro esercizi sono stati multati per la doppia infrazione, per un totale di 1.432 euro ciascuno (400 euro nuova ordinanza + 1.032 violazione articolo 34 ter), mentre al restante minimarket è stata erogata la sola sanzione relativa al provvedimento che vieta la vendita di alcol tra le 21 e le 5 del mattino (400 euro). Tutti le attività multate sono ubicate in zona mare.
“Continueremo in questi e nei prossimi giorni i controlli serrati, in sinergia con le forze dell’ordine- spiega l’assessore alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad-. E’ una questione di sicurezza, una norma coerente con l’obiettivo primario di prevenire situazioni potenzialmente a rischio, soprattutto a tutela delle fasce più giovani ed è anche un tema di correttezza nei confronti degli esercenti impegnati nel rispetto del DPCM del Governo”.