Cronaca 10:34 | 20/02/2025 - Romagna

Allevatori e veterinari compiacenti scoperti nella vendita di cani pregiati in nero. Circa 800mila eruro di evasione fiscale contestata

Praticamente vendevano animali pregiati, in questo caso cani, in nero, senza alcuna documentazione fiscale. Per lungo tempo questi allevatori di cani di razza, sono rimasti sconosciuti al fisco, grazie alla complicità di medici veterinari. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Cattolica hanno individuato un allevatore di “shiba inu” residente a Bellaria Igea Marina che negli ultimi 4 anni aveva omesso di dichiarare redditi per circa 105 mila euro. In precedenza, le Fiamme Gialle cattolichine avevano individuato altri 4 allevatori di cani di razza (tibetan terrier, bulldog francese, golden retriever, akita shiba, bichon havaianas) nei comuni di Misano, Montefiore Conca e San Clemente. Erano tutti evasori totali, mentre gli altri si limitavano a presentare dichiarazione dei redditi come allevatori amatoriali, anche se svolgevano l’attività in modo professionale dichiarando così redditi inferiori al reale. Gli accertamenti effettuati dai militari hanno permesso di appurare che i cinque allevatori avevano provveduto ad iscrivere all’Anagrafe canina dei comuni interessati, la bellezza di 800 cani, irregolarmente  venduti senza rilasciare alcun documento fiscale. Questi allevatori lavoravano completamente “in nero” o in alternativa iscrivendo un corrispettivo inferiore al reale. L’indagine si è poi estesa anche a due veterinari che negli ultimi anni avevano effettuato prestazioni sanitarie nei confronti degli allevatori controllati. Risultano essere in due, entrambi residenti a Morciano, ai quali è stata contestata la mancata emissione di 8 mila ricevute fiscali. per circa 85 mila euro di ricavi sottratti a tassazione. Gli operatori sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate e sono in corso ulteriori approfondimenti nei confronti di altri soggetti che potrebbero aver svolto la stessa attività. L’attività ha portato, complessivamente, alla constatazione di ricavi non dichiarati non dichiarati allo stato per un totale di circa 800 mila euro.