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Cronaca 13:38 | 07/12/2023 - Rimini

Ancora nulla di fatto dopo l'incontro tra i rappresentanti del Comune e Ariminum Sviluppo Immobiliare. La posizione di Marco De Dalto in questa nota

Nell’incontro di ieri pomeriggio l’Amministrazione di Rimini ha confermato che intende rimandare di almeno dieci anni l’intervento sul ‘mostro’ di via Ugo Bassi, avendo infatti deciso di ricomprenderlo nella pianificazione urbanistica congiunta con la caserma Giulio Cesare e lo stadio.

La posizione espressa dal Comune è a nostro parere preoccupante per la città. In sostanza ci pare di comprendere che non abbia alcuna fretta di rigenerare l’area in via Ugo Bassi. Sono le altre due aree ad avere la priorità in questa fase, che peraltro, ci è stato riferito siano ancora prive di un progetto.

L’Assessora Frisoni e i dirigenti al suo fianco si sono mostrati disponibili ad autorizzare il supermercato di 1.500 mq di superficie di vendita, con al massimo 1.000 mq di magazzino. Altrimenti serve aspettare i tempi del TAR e del PUG che, ci è stato ricordato, potrebbero pure modificare tutto ed eliminare anche il supermercato.

Più volte abbiamo chiesto il motivo di tanta attenzione alle aree accessorie al supermercato, che per il nostro modello di lavoro sono invece essenziali. Ci è stato risposto che il loro uso improprio potrebbe creare problemi di traffico nella zona.

La posizione comunale è quindi un ‘processo alle intenzioni’, si basa cioè su semplici illazioni, ipotesi il cui verificarsi come ASI siamo pronti ad escludere, proprio perché improprie, sottomettendoci a sanzioni e prestando onerose fideiussioni a garanzia.

Per bloccare tutto, sono pronti a imporci norme che non esistono!

L’Amministrazione continua quindi a concentrarsi solo sul supermercato, mentre il progetto RiminiLife che si basa sull’utilizzo delle superfici oggi esistenti pari a 23.600 mq, senza costruire un metro quadrato in più, genera un vero mixitè di funzioni che crea inclusività e integrazione, 

RiminiLife è portatore di interessi pubblici oggettivi:

  • La Rigenerazione (che la Legge Regionale 24/2017 individua come interesse pubblico);
  • La tutela della sicurezza del quartiere;
  • La creazione di nuovi posti di lavoro;
  • L’insediamento di un’attività commerciale (stabilito di interesse pubblico dal combinato disposto della Circolare 0308657/2015 degli Assessori regionale Costi e Donini e dal DPR 160/2010);
  • La concessione gratuita di aree per la realizzazione delle palazzine pubbliche che consente al Sindaco di risparmiare il denaro per l’esproprio;
  • Oltre alle opere previste, la realizzazione di piazze, parchi, parcheggi e giardini che arricchiscono il patrimonio pubblico

Tutto ciò all’Amministrazione non interessa.

ASI ha comunque analizzato l’intervento, composto da 1.500 mq di supermercato, 4.500 mq di sue superfici accessorie e 17.600 mq di altre funzioni, dimostrando che non impatta negativamente sul traffico.

Se l’Assessora Frisoni è preoccupata che le superfici accessorie generino maggior traffico, supposizione tutta teorica e priva di fondamento, chiediamo pubblicamente, fermo restando la salvaguardia delle superfici del supermercato che rappresenta il motore economico che consente la rigenerazione, di quanti metri quadrati dovremmo diminuire le altre funzioni affinché si trovi un punto di equilibrio?

Domanda che temiamo non troverà una risposta perché abbiamo percepito che c’è interesse a far passare solo il tempo, come se la città potesse permetterselo.

Non far realizzare il supermercato è più importante della demolizione della ex questura, della cessione gratuita delle aree per le case sociali del comune, aree che invece il Sindaco vuole espropriare spendendo denaro pubblico e mettendo a rischio il finanziamento ministeriale ottenuto per la rigenerazione dell’area.

Non far realizzare il supermercato è più importante della cessione, sempre gratuita, di vaste aree a verde e a parcheggio (in misura ben superiore a quella prevista dal PIERS).

Non far realizzare il supermercato è ancora più importante della realizzazione delle case sociali in un giardino, invece che accanto ad un edificio ad altissimo rischio sociale, ambientale e per la sicurezza dei cittadini. 

Il Comune di Rimini sta decidendo di non decidere, rimandando la partita di almeno dieci anni. Il Sindaco, la giunta e i consiglieri di maggioranza se ne assumeranno la responsabilità e la paternità.

Compresa quella che porterà a costruire residenze pubbliche che s’affacciano su quel degrado. Sarà una decisione che disprezza la città e i cittadini. Nessuno dei consiglieri che la voteranno ci andrebbe ad abitare con la propria famiglia.

Marco Da Dalto, responsabile del progetto RiminiLife:

"Andremo avanti con forza con le azioni intraprese. Oltre ai ricorsi promossi e l’invito al Ministero a vigilare, speriamo che qualcuno risponda a semplici domande.

Perché quando Conad s’è aggiudicata l’asta provvisoria dell’ex questura nessuno della giunta e del consiglio ha detto nulla?

Perché quando ASI se l’è aggiudicata il Sindaco ci ha accolti dicendo: “Chi ha comprato l’ex questura ha fatto un pessimo affare”? Eppure l’abbiamo pagata alla cifra stimata dalla perizia, che ha soddisfatto tutti i creditori, tra cui il comune.

Perché dopo tutto quello che stiamo subendo, il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, in questi due anni di polemiche dipendente Conad, ci accusa di arroganza?

E’ flebile la speranza, per la città, che l’Amministrazione si ravveda dal suo arroccamento”.